Indietro
menu
arrestato hacker truffatore

Vacanze di lusso al Grand Hotel, ma il conto salato lo paga un ignaro turista

In foto: le divise per cambiare identità sequestrate al 19enne
le divise per cambiare identità sequestrate al 19enne
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 18 ago 2020 11:46 ~ ultimo agg. 19 ago 12:48
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Cinque giorni in un appartamento di lusso all’interno del Grand Hotel di Riccione, con ogni comfort e senza badare a spese, fino ad accumulare un conto da più di 2.000 euro. Poi, al momento del pagamento, qualcosa va storto e sul posto arrivano i carabinieri della Sezione Radiomobile.

Infatti, mentre gli operatori della reception effettuavano la transazione di pagamento con i dati di una carta di credito forniti da un 19enne, di origini magrebine nato ad Agrigento e residente nel Ravennate, il vero ed ignaro titolare della carta, vistosi addebitare la cospicua somma, ha chiamato immediatamente la struttura riferendo che era in atto una truffa. A quel punto, i militari hanno subito proceduto a bloccare il giovane e a condurlo in caserma per effettuare tutti gli approfondimenti utili a chiarire la dinamica ed è così che si è scoperto di essere difronte ad un vero professionista del crimine.

Le indagini hanno infatti consentito di accertare che il 19enne, presentatosi al Grand Hotel prima come un poliziotto e poi come un medico in servizio per l’azienda sanitaria, aveva fornito i dati della carta di credito di un turista toscano passato a Riccione all’inizio del mese di agosto. Dati di cui il giovane truffatore era entrato in possesso nel periodo in cui aveva lavorato come addetto stagionale alla reception dell’albergo che ospitava il titolare della carta di credito. Un vero colpo di genio a cui l’indagato non è risultato nuovo: numerosi precedenti specifici sul conto del giovane sono stati riscontrati agli atti, con particolare riferimento all’accesso abusivo a sistemi informatici e all’indebito utilizzo e clonazione di carte di credito.

Ma la vera scoperta è stata fatta solo successivamente, quando i carabinieri, dopo aver dichiarato in stato di arresto il giovane per l’indebito utilizzo di carte di pagamento, hanno rinvenuto nel suo piccolo bagaglio i cosiddetti “ferri del mestiere”: numerose carte di credito prive dei dati identificativi del titolare e, soprattutto, una divisa da soccorritore del 118 con vari distintivi identificativi delle mansioni sanitarie di “medico”, “autista”, “infermiere” e “soccorritore”, indossate all’occorrenza quando, senza averne i titoli, metteva in atto le proprie truffe. Come fatto al Grand Hotel, infatti, è possibile che il giovane abbia visitato varie strutture presentandosi come un professionista in viaggio di lavoro rimborsato dalla propria azienda sanitaria, riuscendo poi a farla franca.

Un profilo criminale da non sottovalutare, insomma, soprattutto per via delle approfondite conoscenze informatiche, attraverso le quali – ha spiegato lui stesso ai carabinieri – riesce a navigare nel dark web e ad entrare in possesso con estrema facilità di dati sensibili. Dopo il suo arresto, però, l’hacker ha trascorso la notte all’interno dell meno lussuose camere di sicurezza della caserma di Riccione in attesa della celebrazione del rito direttissimo.