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Gnassi dalla D'Urso: la nostra spiaggia non può essere ospedalizzata

In foto: il sindaco Gnassi in collegamento
il sindaco Gnassi in collegamento
di Redazione   
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mer 13 mag 2020 18:32 ~ ultimo agg. 14 mag 15:40
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Oggi pomeriggio il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, in collegamento con Barbara D’Urso, ha ribadito la sua rabbia contro il “documento tecnico balneazione’ diffuso dall’Inail.
Il sindaco di Rimini ha parlato di una spiaggia ospedalizzata e di spiagge libere che diventano imprigionate. 

Ieri l’Inail assieme all’Iss ha pubblicato un documento tecnico su come dovrebbero essere organizzate le zone di balneazione italiane. Si tratta di linee guida, ovvero suggerimenti che i politici dovranno valutare, prima di renderli obbligatori o eventualmente modificarli.

Tra le linee contenute nel documento: cinque metri di distanza tra le file dei lettini, quattro metri e mezzo tra i paletti degli ombrelloni. Controlli sulle spiagge libere affidati a vigili e steward. Niente asciugamani né persone sulla sabbia. Spogliatoi, cabine, docce, sdraio e lettini da sanificare dopo ogni uso da parte di un cliente, piscine e idromassaggi in spiaggia vietati, distanziamento sociale tra i bagnanti in acqua e il salvataggio che, in caso di necessità di soccorso deve lavarsi le mani con alcol dopo un massaggio cardiaco, e lavare gli indumenti dopo ogni intervento.

“E’ da quando sono bambino – ha detto Gnassi – che sento dire che il turismo è il nostro petrolio, ma non ho mai visto avviare una politica seria al settore” incalzato dalla conduttrice sulle regole per il salvataggio ha detto “io so, conoscendo gli operatori romagnoli, che si tufferebbero per salvare le persone in difficoltà. Poi la sicurezza è al primo posto, certamente, qui la dolce vita sarà garantita da sicurezza e controlli ma, se questo documento è la risposta alle nostre proposte serie, allora si vuole decretare la morte del turismo balneare”.