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Via libera anche ad assunzioni

Decreto scuola, via libera dal CdM. Le alternative in caso di mancato rientro

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 6 apr 2020 16:48 ~ ultimo agg. 7 apr 08:54
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Dal Consiglio dei ministri è arrivato il via libera al decreto legge sulla scuola, elaborato dal ministro all’Istruzione Lucia Azzolina, che ne aveva anticipato alcuni contenuti alla trasmissione “Che tempo che fa” (vedi notizia).

In attesa della pubblicazione del testo definitivo, sono comunque due gli scenari previsti a seconda della ripresa delle lezioni oppure, come appare ormai più probabile, di un mancato rientro in classe. In via eccezionale quest’anno tutti gli alunni saranno ammessi all’anno successivo, anche quelli con insufficienze registrate nel primo quadrimestre, ma senza “sei politici” come ha spiegato il ministro: i ragazzi saranno valutati con voti finali legati all’impegno dimostrato durante l’anno e nella didattica a distanza. Per gli alunni che presentano lacune formative prevista la possibilità “dell’eventuale integrazione e recupero degli apprendimenti relativi all’anno scolastico 2019-2020 nel corso dell’anno scolastico successivo, a decorrere dal 1 settembre 2020, quale attività didattica ordinaria”.

La data spartiacque è quella del 18 maggio: nel caso si tornasse in classe entro questa data, l’esame di maturità resterebbe assimilato alla prova tradizionale ma con qualche differenza. Il 17 giugno partenza con il tema di italiano poi una prova nazionale uguale per tutti. La seconda prova scritta invece, si legge nella bozza, “non sarà a carattere nazionale, ma predisposta dalla singola commissione di esame affinchè sia aderente alle attività didattiche svolte nel corso dell’anno scolastico”. Il decreto stabilisce che le commissioni di esame siano composte dai professori interni e da un presidente esterno. Toccherebbe ai docenti interni scegliere l’argomento della seconda prova scritta. Per la prova orale partenza a fine giugno.

Senza rientro in classe i maturandi salterebbero entrambi gli esami scritti: italiano e seconda prova, con una valutazione finale affidata a un esame orale online, “un unico colloquio – spiega la bozza – articolandone contenuti, modalità anche telematiche e punteggio, per garantirne la completezza e la congruità della valutazione”. Gli esami di terza media saltano. La bozza prevede “la sostituzione dell’esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione” con una valutazione “che tiene conto altresì di un elaborato del candidato”, una tesina da inviare ai professori.

Via libera sempre dal Cdm alle assunzioni chieste dal Ministero dell’Istruzione per recuperare parte dei posti liberati nell’estate del 2019 da quota 100 attuando una norma inserita nel decreto scuola approvato in autunno. Si tratta di 4.500 posti che andranno ad altrettanti insegnanti, vincitori di concorso o presenti nelle graduatorie ad esaurimento, che non hanno potuto occupare questi posti lo scorso settembre perché non erano stati messi a disposizione.