Conte: chiuse le attività produttive non strettamente necessarie
“È la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo dopoguerra. La morte dei nostri concittadini è un dolore che si rinnova, non si tratta di semplici numeri”. Così il premier Giuseppe Conte ha introdotto le nuove misure adottate per tutto il paese: si fermano tutte le attività non strettamente essenziali. Restano aperti supermercati, farmacie, parafarmacie. Continuano a funzionare i trasporti e i servizi essenziali: garantiti i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Il lavoro nelle altre attività potrà essere svolto solo in modalità smart working.
“Le misure già adottate richiedono tempo. Bisogna rispettare le regole”, afferma il presidente del Consiglio, “dobbiamo resistere”. “Sono misure severe, ne sono consapevole – ha detto il premier – ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere, perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi. Rallentiamo il motore del Paese, ma non lo fermiamo”. Conte ha ribadito con insistenza, per evitare inutili e rischiose corse agli accaparramenti, che non ci sarà nessuna restrizione sui supermercati.
Ora bisogna capire come le nuove disposizione nazionali influiscono su quelle locali. Scrive il presidente della provincia Riziero Santi: “Il Dpcm Conte non sostituisce l’ordinanza Bonaccini ma ne mutua in parte i contenuti. Domenica alle 12.00 tutte le istruzioni”.
In diretta da Palazzo Chigi
Pubblicato da Giuseppe Conte su Sabato 21 marzo 2020