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lo sfogo

Aggressione in centro, la madre del 21enne ferito: "Servono più controlli"

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 3 mar 2020 16:57 ~ ultimo agg. 4 mar 12:48
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“Un tranquillo week end di paura”, lo definisce così Simona, la madre del 21enne riminese aggredito brutalmente da un neo 18enne nomade, nella notte tra sabato e domenica nella Vecchia Pescheria, abituale ritrovo di giovani, in pieno centro a Rimini. “Mio figlio è ancora scioccato – dice – è stato colpito prima con un pugno in faccia da un ragazzo che si è trovato di fronte, poi, una volta a terra, è arrivato l’altro (il 18enne identificato, ndr) che gli ha sferrato una cassa bluetooth sul volto. Nessun diverbio – ci tiene a precisare la madre -, lui quei giovani non li aveva mai visti in vita sua. Lo hanno colpito senza motivo, in maniera gratuita, spaccandogli due denti e procurandogli un trauma facciale”.  

A lasciare sconcertata Simona non è solo l’aggressione immotivata, ma anche il fatto che sia avvenuta in centro storico: “Un luogo a quanto pare off limits ai nostri giovani e non solo perché frequentato da marmaglia, ubriachi e facinorosi.  Ma allora i nostri ragazzi dove devono andare? Noi dove dobbiamo andare?”, si chiede la donna. Che poi aggiunge: “Sentirmi dire da alcune persone che mio figlio non doveva trovarsi a quell’ora in piazza perché è pericoloso mi lascia interdetta, anche perché vengo a sapere che un altro ragazzo, suo coetaneo, è stato colpito con un bicchiere qualche ora prima, sempre nella Vecchia Pescheria, riportando lesioni all’arcata sopraccigliare ed alla palpebra con diversi punti di sutura e con il rischio di conseguenti lesioni permanenti all’occhio”. In realtà, in merito a questo episodio, non vi è la certezza che gli autori siano gli stessi della seconda aggressione. Di sicuro, però, a distanza di due, tre ore due giovani sono rimasti feriti in maniera seria.

“Non voglio alimentare polemiche o odio verso nessuno – chiarisce Simona – ma spero che i colpevoli paghino per i loro reati, perché se è vero che la legge è uguale per tutti lo deve essere anche per chi non ha nulla da perdere. La mia più che altro vuole essere una richiesta di maggior sicurezza da parte della nostra amministrazione comunale e degli organi competenti (questura, polizia, carabinieri e vigili urbani), affinché la nostra città non sia solo bella, ma anche e soprattutto sicura! Dove queste continue aggressioni non siano all’ordine del giorno, ma rimangano solo un lontano e sbiadito ricordo”.

La preoccupazione della donna è che che gesti simili possano ripetersi: “Mi auguro che sindaco, prefetto e questore colgano la gravità degli eventi ed intervengano prontamente, senza aspettare che ci scappi il morto, aumentando la vigilanza, i mezzi e gli uomini (costantemente e non solo per qualche settimana) affinché questi fatti non si ripetano, perché questa volta è capitato ai nostri figli ma la prossima potrebbe capitare ai vostri”.