Skull breaker challenge: l'avviso della Polizia di Stato
Dopo la diffusione incontrollata, anche nel riminese, di catene di messaggi via social network sulla cosidetta “Skull breaker challenge” da fonti ignote e con notizie inesatte (a partire da una non meglio precisata morte di “due ragazzi delle scuole”, al momento non riscontrata nè in Italia nè in nessun altro paese), la Polizia di Stato con un post sulla propria pagina Facebook fa chiarezza sul fenomeno invitando le famiglie all’attenzione e al dialogo coi figli.
Il post:
Si chiama #skullbreakerchallenge la sfida che sta diventando virale tra gli adolescenti nel mondo social.
Si tratta di coinvolgere un compagno di scuola o un amico inconsapevoli, in un salto sul posto; al fianco due complici che fanno finta di saltare ma che, al salto del loro amico, lo sgambettano facendolo cadere a terra, sulla schiena. Il tutto viene filmato da un terzo complice con il telefonino.
Non si tratta ovviamente né di un gioco né di una prova di abilità. I rischi sono moltissimi: lesioni agli arti, alla testa e alla colonna vertebrale. E ovviamente anche una denuncia all’autorità giudiziaria per le lesioni causate.
È importante parlarne in famiglia, segnalando i potenziali rischi, anche penali, e facendo comprendere ai più giovani la gravità dell’emulazione e dell’accettazione di sfide che di divertente non hanno nulla.
Se i vostri figli ricevono da coetanei video riguardanti la sfida segnalateli al portale della Polizia Postale www.commissariatodips.it