Indietro
menu
Il caso dei mercati

Confesercenti: troppe iniziative scoordinate, chiesto un tavolo urgente

In foto: Pari e Vagnini
Pari e Vagnini
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 26 feb 2020 17:17
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura 2 min
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

Le ripercussioni della diffusione del Coronavirus si stanno facendo sentire sugli operatori del territorio e Confesercenti della provincia di Rimini chiede di istituire urgentemente un “Tavolo dell’economia” provinciale che coordini le misure da adottare. “Sarebbe stato sufficiente per chiunque un giro al mercato settimanale a Rimini, questa mattina, per capire a colpo d’occhio di come la situazione sia critica: pochissima gente fra i banchi e anche qualche stallo vuoto – osserva Fabrizio Vagnini, presidente provinciale Confesercenti -. Siamo preoccupati per la ricaduta pesante che la situazione avrà sulle imprese e attività commerciali e del turismo. Le misure precauzionali necessarie, serve responsabilità e non allarmismo, ma non dimentichiamoci delle nostre imprese”.

L’adozione di misure a macchia di leopardo da parte dei Comuni non aiuta, continua Vagnini. “Un esempio è quello dei mercati settimanali, sospesi a Morciano, Cattolica, San Clemente, ma anche Novafeltria, mentre altrove continuano. E’ chiaro che occorre una cabina di regia a livello sovracomunale, magari coordinata dalla Provincia, che riunisca enti locali, categorie, sindacati e anche il mondo del credito, per coordinare i provvedimenti per garantire la tenuta delle attività economiche, già provate da consumi interni in calo”.

Al Governo, Confesercenti ha già chiesto la sospensione dei mutui e dei versamenti tributari e contributivi, l’accesso agli ammortizzatori sociali per evitare ripercussioni importanti sui lavoratori, l’accesso agevolato al credito e/o ai fondi di garanzia ed una revisione degli ISA. “Lanciamo un appello anche alle banche del territorio per iniziative concrete di sostegno all’economia, come moratorie dei mutui e linee di credito specifiche. Chiediamo inoltre ai governi locali la sospensione dei pagamenti delle tasse comunali, in via prioritaria la TARI”.

Siamo preoccupati perché il nome di Rimini legato al coronavirus sta rimbalzando in tutto il mondo – aggiunge Mirco Pari, direttore Confesercenti provinciale -. Siamo un’area turistica e questa emergenza lascerà a lungo strascichi su tutto il tessuto economico, nonché sull’immagine del territorio. Già vediamo gli effetti sull’indotto, ad esempio, della posticipazione di fiere importanti a Rimini e a Bologna. E’ il momento di non perdere la calma e di agire razionalmente, facendo circolare informazioni corrette e prendendo decisioni univoche a livello provinciale per il bene di tutti gli operatori