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verso le regionali

Montevecchi (Lega): nessuna microarea per rom e sinti

In foto: il candidato Montevecchi con Marchei
il candidato Montevecchi con Marchei
di Redazione   
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lun 13 gen 2020 15:08 ~ ultimo agg. 15:10
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Il candidato della Lega al consiglio regionale Matteo Montevecchi  ha incontrato Loreno Marchei del comitato ProRimini per parlare degli accampamenti sinti e rom. Ha promesso al comitato, se diventerà consigliere, “un rigoroso rispetto delle regole, senso di responsabilità verso minori, anziani e disabili e massima attenzione alle voci di spesa pubblica. Come Lega elimineremo le leggi e le delibere con cui la sinistra vorrebbe concedere a sinti e rom microaree a titolo pressoché gratuito e, di fatto, sanatorie degli abusi realizzati su terreni agricoli. Proprio il PD, che continuamente ci accusa strumentalmente di “razzismo”, distingue le persone su base etnica, e non in base agli effettivi stati di diritto e di bisogno. Una volta abolite queste norme occorrerà però risolvere le situazioni di degrado e marginalità sociale moltiplicatesi nel territorio per colpa del lassismo e delle incapacità di chi ha sperperato enormi risorse pubbliche, riempendosi la bocca di ipocriti proclami. É una tematica che Rimini conosce bene, con la situazione di Via Islanda ed i tanti altri accampamenti irregolari sul territorio che le amministrazioni di sinistra non sono state in grado di affrontare seriamenteVisto che molti occupanti di queste aree sono residenti e non più nomadi, il problema va affrontato con competenza e fermezza, aiutando all’inclusione sociale solo chi ha effettiva necessità e volontà di collaborare rispettando le regole, senza alcuna forma di inutile buonismo. Al contrario va perseguito e punito chi, non meritando alcun aiuto, perché ad esempio ha già un lavoro o proprietà, costringe a vivere bambini, anziani e disabili in queste ignobili condizioni, forse confidando in aiuti e contributi erogati da giunte compiacenti”.

Per questo intendo affrontare il problema con il contributo dei comitati cittadini che si sono opposti allo scellerato progetto delle microaree, e che hanno da tempo studiato progetti e soluzioni concrete“.