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Convegno Concorsualisti

Quattro imprese su dieci in difficoltà. Nuovo codice della crisi

In foto: Associazione Concorsualisti
Associazione Concorsualisti
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 5 dic 2019 14:06
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Il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, introdotto con il decreto legislativo n.14 del gennaio 2019, cambia le carte in tavola per gli imprenditori in crisi. A fare il punto sul tema è la neonata Associazione Riminese dei Concorsualisti‘, formata da avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro. Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio regionale (aggiornati al dicembre 2018), circa il 39% delle aziende della provincia di Rimini si troverebbe in una situazione di difficoltà a differenti livelli di gravità (a cominciare da un peggioramento degli equilibri finanziari ancora risolvibile fino ad arrivare all’insolvenza conclamata). Ciascuna di esse, in base al decreto legislativo n.14, dovrà adottare già nel 2020 una serie di misure e strumenti per non dover incorrere nella liquidazione. 

A tal proposito – allo scopo di fornire una risposta alle tante domande di aziende e professionisti interessati dal decreto – l’associazione ha deciso di organizzare un convegno per la formazione professionale, in programma il 16 dicembre prossimo, dalle 14.30 alle 18.30, al Centro Congressi SGR di Rimini. La partecipazione all’evento, patrocinato dalla Camera di Commercio della Romagna, è gratuita. Saranno presenti stimati aziendalisti che, con i loro consigli, possono aiutare le imprese ed i professionisti ad adottare assetti organizzativi idonei a prevenire lo stato di crisi. Tra di loro anche la dottoressa Francesca Miconi, presidente del tribunale di Rimini.

La riforma – spiega l’avvocato Astorre Mancini, presidente dell’associazione – è epocale ed interessa la totalità delle piccole e medie imprese, quelle che rappresentano il 98 % delle imprese del territorio. Tra le principali novità vi è l’introduzione di una vera e propria procedura di allerta, che comporta per tutte le aziende la necessità di avere indicatori anticipatori della crisi.  La crisi è infatti un fenomeno molto complesso che spesso nasce da una situazione latente che diviene manifesta, con un indebitamento non più sostenibile, solo quando è giunta in fase acuta, mettendo in discussione la sopravvivenza stessa dell’impresa. Molte aziende negli ultimi anni si sono finanziate omettendo il pagamento dei debiti erariali e previdenziali, a favore di dipendenti e fornitori che garantiscono all’impresa di proseguire. Dall’agosto 2020 questi debiti, se rilevanti, porteranno alla segnalazione dell’impresa davanti all’Ocri, un organismo istituito proprio per indurre l’imprenditore a mettere in campo una soluzione di composizione della propria crisi d’impresa, per cui in caso di inerzia sarà il Pm a chiederne il fallimento, che si chiamerà liquidazione giudiziale“. Alcune disposizioni, tuttavia, sono già in vigore. “Dal marzo scorso il nuovo art. 2086 del codice civile che impone a tutti gli imprenditori, anche individuali, di adottare misure idonee a rilevare tempestivamente lo stato di crisi e assumere senza indugio le iniziative necessarie a farvi fronte. L’imprenditore collettivo dovrà invece adottare un assetto organizzativo adeguato ai fini della tempestiva rilevazione dello stato di crisi e dell’assunzione di idonee iniziative per il suo superamento“. La rivoluzione, oltre ad imprenditori e banche, coinvolgerà anche commercialisti, avvocati e consulenti del lavoro, “dovranno cambiare paradigma culturale : la prevenzione della crisi diventerà il parametro per misurare la loro competenza e professionalità“.

 “La consapevolezza del nuovo ruolo che dovranno assumere i professionisti che quotidianamente coadiuvano l’imprenditore,  in ragione  degli assetti organizzativi aziendali imposti dalla recente normativa, rende necessaria  l’individuazione  di nuove modalità di intervento professionale, e dunque la condivisione di prassi e metodi innovativi per prevenire la crisi di impresa o per gestirla fin dal suo emergere. L’associazione  si pone tra i propri obiettivi anche quello  a far crescere professionalmente i suoi aderenti sulle tematiche del diritto concorsuale in genere, consentendo loro di mettere in rete le diverse competenze maturate in concreto come operatori,  anche attraverso tutta una serie di attività quali l’organizzazione di convegni, la creazione di gruppi di ricerca“.