Viaggio della memoria per 48 studenti riminesi


Sono diretti a Varsavia e all’ex campo di concentramento e di sterminio di Lublino-Majdanek, in Polonia, i 48 studenti riminesi del viaggio della memoria, organizzato dall’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini, che sono in in viaggio da questa mattina, fino al prossimo sabato 12 ottobre. Un viaggio che rappresenta la tappa conclusiva di un lungo percorso formativo iniziato nell’autunno 2018, coinvolgendo oltre 200 studenti, provenienti dai 12 gli istituti superiori riminesi.
Quest’anno, per la prima volta, i ragazzi hanno iniziato il percorso di studio al quarto anno per poi partecipare al viaggio all’inizio dell’ultimo anno delle superiori. Un’esperienza che continuerà anche al rientro a casa, con un lavoro di lettura critica delle opere principali di Primo Levi, coordinati dagli insegnanti dell’Istituto storico della Resistenza di Rimini, finalizzato alla preparazione della conferenza pubblica per il Giorno della Memoria il prossimo 27 gennaio 2020.
“Vi auguro di fare un buon viaggio – ha detto il vicesindaco Gloria Lisi durante il suo saluto ai ragazzi, avvenuto durante uno degli ultimi incontri – ed un’esperienza importante, com’è accaduto a me quando, qualche anno fa, sono andata ad accompagnare con Laura Fontana un gruppo di studenti come voi ”
“Ho pensato, per questo viaggio in Polonia – sottolinea Laura Fontana, Responsabile del progetto – a due destinazioni importanti che sono Varsavia e Lublino-Majdanek. La prima per studiare ciò che rimane della presenza ebraica polacca, che alla vigilia della guerra era la comunità più numerosa in Europa e che è stata completamente distrutta dalla Shoah. Lo sgomento per constatare che la ricca vitalità dell’ebraismo polacco, presente da secoli in Polonia con la sua lingua, la sua cultura, le sue tradizioni, le sue diversità politiche e culturali, non esista più oggi se non nel ricordo commemorativo dei memoriali, dei Musei e dei monumenti solleva la questione dell’assenza. Come parlare degli ebrei senza ricordarli solo come vittime e senza ricorrere sempre alla propaganda nazista antisemita? Varsavia, con la visita ad una delle sue sinagoghe e al cimitero ebraico, oltre al grande museo Polin offrirà la possibilità di ripercorrere questa storia prima della sua cancellazione sotto il nazionalsocialismo. La seconda destinazione è stata invece scelta per far conoscere la storia di un campo molto particolare, il campo di concentramento e di sterminio di Lublino-Majdanek, che è stato uno dei pochissimi campi che ha combinato la funzione di concentramento , prigionia e lavoro forzato, con quella dello sterminio di massa con il gas, principalmente dei suoi prigionieri ebrei. Questo lager è stato anche il primo a essere liberato dall’Armata Rossa nel luglio 1944; le SS in fuga non lo distrussero completamente e oggi si presenta in un buon stato di conservazione che permette al visitatore di cogliere le caratteristiche di un campo che esercitava queste due funzioni criminali, attraverso le sue strutture principali: le baracche dei prigionieri, la sala delle docce, le camere a gas, l’immensa quantità dei beni e oggetti delle vittime che furono depredati e conservati per essere inviati a Berlino. E’ un campo inoltre dove sono stati internati 220 italiani, la maggioranza dei quali aveva tra i 18 e i 30 anni. Sarà l’occasione di far conoscere ai nostri studenti quindi anche un pezzettino della storia tragica delle deportazione italiana e parlare loro di adolescenti, cioè di ragazzi che hanno la loro stessa età e stimolare un interessante spunto di studio e discussione.”
I numeri dell’Attività di Educazione alla Memoria del Comune di Rimini
Dal 1964 sono stati centinaia gli insegnanti coinvolti ed oltre 5000 gli studenti – dalle scuole primarie alle superiori – che ne hanno fatto parte.