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Residenti stranieri a Rimini

Stranieri, arrivi in calo e più integrazione. Pochi in alloggi Erp

In foto: repertorio
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di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mer 2 ott 2019 15:12 ~ ultimo agg. 15:14
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Sono 720 gli stranieri arrivati a Rimini nei primi sei mesi del 2019, 318 persone in meno rispetto allo scorso anno. Si tratta prevalentemente di giovani provenienti dai paesi dell’est. Albania, Romania e Ucraina da sole contano più della metà degli arrivi. Al 31 giugno gli stranieri residenti rappresentano il 13,36% della popolazione comunale. Un trend che si va stabilizzando dopo i picchi registrati tra 2002 e 2013 quando la popolazione straniera aumentava in media di 1.400/1.500 persone all’anno. I dati evidenziano anche una crescita della componente femminile, decisamente superiore a quella maschile (11.053 contro 8.954). Numeri che, secondo l’amministrazione, testimoniano una immigrazione sempre più integrata nel tessuto sociale locale, grazie all’aumento di nuclei famigliari più stabili. In questo senso va anche il dato sulle seconde generazioni: sono 2.997 i cittadini nati in Italia e attualmente residenti a Rimini, figli di genitori stranieri. Di questi ben 2.795 sono minorenni che frequentano, o hanno frequentato, le scuole cittadine. Crescono anche le imprese straniere: quelle attive in provincia sono 4.263 e oltre la metà sono nel comune capoluogo. Rappresentano complessivamente il 12,4% del totale (12,2% in Emilia-Romagna e 10,6% in Italia). Tasto dolente, quello della casa. Nonostante i residenti stranieri siano progressivamente aumentati negli ultimi quindici anni, la loro presenza nel sistema di alloggi di residenza pubblica risulta nettamente inferiore rispetto a quella dei cittadini italiani. Negli alloggi Erp di Rimini sono 131 gli assegnatari stranieri, a fronte di 1.022 cittadini italiani per un ‘peso’ dell’11,3%.

Il commento di Gloria Lisi, Vicesindaco con delega alla protezione sociale

Numeri che certificano quella che da diverso tempo è la sensazione di chi lavora nei servizi territoriali. Una sostanziale stabilizzazione e, soprattutto, una progressiva integrazione degli stranieri. Numeri che seguono un trend nazionale, dove gli effetti della crisi economica hanno portato dal 2009 non solo ad una progressiva riduzione degli arrivi ma, anche, al ritorno nei loro paesi di provenienza di una parte dei cittadini immigrati. Sempre più famiglie, sempre più nati a Rimini, e sempre meno arrivi di nuova immigrazione, con una componente legata principalmente al blocco europeo dell’est. Non solo, sempre più imprese a conduzione straniera. Una parte di popolazione dunque più integrata e più autonoma, con le seconde generazioni nate da noi e cresciute insieme ai nostri figli. Persone che partecipano al presente e al futuro del nostro paese e che, con questo, è giusto che condividano diritti e doveri. Un dato che testimonia la bontà dell’integrazione degli stranieri a Rimini, frutto sia delle politiche pubbliche promosse con continuità da più di quindici anni – come i corsi di lingua italiani per stranieri, il supporto ai compiti per i giovani alunni, il sostengo sanitario e sociale dedicato alle donne – che dalla rete imprenditoriale privata che ha saputo cogliere positivamente l’occasione di integrare forze produttive nuove che, in una decina di anni, hanno saputo non solo inserirsi nel mercato del lavoro ma anche crescere e produrre nuova occupazione e ricchezza al territorio che li ospita”.