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Sacchetti dà il via alle danze

Tempo libero e lifestyle, la diplomazia dura un giorno

In foto: la conferenza della Notte Rosa 2019
la conferenza della Notte Rosa 2019
di Maurizio Ceccarini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 20 ago 2019 15:45 ~ ultimo agg. 15:52
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Se ieri il primato della provincia Rimini nel tempo libero sancito da un sondaggio del Sole 24 Ore era stato colto con soddisfazione trasversale da amministrazioni e parti politiche diverse (vedi notizia), oggi arrivano i primi decisi distinguo. Il segretario provinciale del PD Filippo Sacchetti plaude apertamente alle politiche perseguite dal sindaco di Rimini Gnassi “nonostante la spinta in senso contrario di alcuni Comuni, primi tra tutti quello di Riccione”, e definendo la Perla Verde una ex capitale delle discoteche trasformata dalle recenti politiche in “salotto buono degli anziani benestanti”.


L’intervento

“Un sindaco che sta rappresentando una nuova visione, in cui ci riconosciamo, di sviluppo per una città che rinasce da una nuova idea di sostenibilità, lavoro, ospitalità, rigenerazione culturale ed urbana allo stesso tempo. Eventi, spazi aperti riempiti di arte, storia e proiezioni future. Rimini sta rappresentando come non mai la linea continua che porta da Fellini alle più importanti innovazioni di un futuro da scrivere per la comunità. Una città adeguata agli standard più avanzati della scena Italiana ed Europea.

Un traguardo che Rimini ha raggiunto nonostante la spinta in senso contrario di alcuni Comuni, primi tra tutti quello di Riccione, che hanno dichiaratamente intrapreso strade diverse. Come dimenticare, ad esempio, l’assordante assenza degli esponenti del Comune di Riccione alla presentazione della Notte Rosa di quest’anno?

Negli ultimi anni, Riccione ha seguito una strada che dalla “capitale delle discoteche” l’ha portata a diventare il “salotto buono degli anziani benestanti”. D’altronde, gli effetti di una politica che ha intenzionalmente impresso alla Perla verde una direzione opposta rispetto a quella di Rimini sono sotto gli occhi di tutti: locali (quelli per giovani) semivuoti, iniziative culturali pari pressoché allo zero e scheletri di discoteche chiuse che oggi si ergono iconiche a ricordare un passato che non c’è più. Tra tutte, pensiamo alla piramide del Cocoricò. Se invece Rimini, nonostante le difficoltà e le accuse, a partire da quelle sui divieti di balneazione e la concorrenza con località balneari dai prezzi ancor più competitivi e dai mari certamente più cristallini, è stata “incoronata” dal Sole 24 ore come capitale dell’italian lifestyle, un motivo c’è. E quel motivo sono le centinaia di eventi e iniziative che tutti i giorni la giunta Gnassi approva e pianifica, l’instancabile ricerca di attrattive che mirano a lasciare alle spalle il cliché di città balneare, andando verso quella destagionalizzazione del turismo così cara al primo cittadino.

Non sarebbe forse ora che anche il sindaco di Riccione, Renata Tosi, prendesse esempio dallo stile Rimini? Senza bisogno di disdegnarlo, di chiudersi nel suo piccolo fortino dove per volontà politica non crea sinergie, relazioni e un modello positivo per interpretare questo mondo che si evolve?

Oppure, anziché la destagionalizzazione, Tosi preferisce puntare alla “senilizzazione”?