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brasini: "risorsa per turismo"

Affitti brevi in netta crescita a Rimini

In foto: repertorio
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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 5 ago 2019 13:50 ~ ultimo agg. 16:08
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Il fenomeno delle locazioni brevi è in crescita. Lo testimoniano i dati raccolti dal Sole 24 ore, secondo cui in Italia la sola Airbnb ha raggiunto una capacità ricettiva pari a quasi la metà di quella proposta dal totale delle strutture ricettive (che conta complessivamente 5,1 milioni di posti letto). Anche a Rimini la diffusione di questa forma di ospitalità legato alle locazioni delle seconde case assume sempre più rilievo e rappresenta una parte importante della nostra offerta. Come emerge dalla mappatura provinciale riportata dal Sole 24 Ore, Rimini conta 2.471 annunci (in Italia sono circa 417mila), con un’incidenza di 12,9 annunci ogni mille abitanti (superiore al dato nazionale che si ferma a 11,9). Il fenomeno dell’home sharing rappresenta comunque a Rimini una percentuale di offerta ricettiva marginale rispetto alla tradizionale offerta alberghiera ed extra-alberghiera, anche tenendo conto che sempre più strutture ricettive commercializzano i propri appartamenti attraverso canali di home sharing.

L’aspetto non da trascurare riguarda la percentuale di annunci riferiti al solo capoluogo di provincia: nel nostro territorio, sono il 46,1%, quindi poco meno della metà. Nello specifico, nel Comune di Rimini si è passati da 50 operatori che al 2015 hanno messo sul mercato degli affitti turistici e locazioni brevi a 329 attuali, sei volte tanto. “Una tendenza – spiega l’assessore al Bilancio, Gian Luca Brasiniche ci ha spinto a siglare già lo scorso anno, tra i primi in Italia, accordi con i principali portali di affitti brevi per agevolare il riversamento dell’imposta di soggiorno e definire regole comuni e certe per le nuove forme di ospitalità e per le strutture turistiche di tipo tradizionale, che si confermano comunque come principale offerta per i nostri turisti”.

Per l’assessore “è significativo e deve essere di spunto per una riflessione che oltre la metà degli annunci interessi le zone extracapoluogo, quindi non solo gli altri comuni della costa ma anche l’entroterra. Il nostro territorio si contraddistingue per borghi medievali, bellezze paesaggistiche uniche, una ricchezza di storia e di bellezza sempre più apprezzata dai visitatori italiani e stranieri. La formula delle locazioni brevi si presta particolarmente a questa tipologia di cittadini temporanei che vogliono vivere un’esperienza a 360 gradi, calandosi interamente nella realtà in cui hanno scelto di passare il loro tempo libero. Negli ultimi mesi  – prosegue Brasini – si è lavorato tanto sia a livello normativo nazionale sia sul piano dei regolamenti locali, per disciplinare questa tipologia di offerta e far sì che rappresenti un’opportunità di crescita per il nostro turismo e non una forma di concorrenza sleale verso gli operatori tradizionali. Il nostro Comune ad esempio ha attivato un apposito portale telematico dove tutti i gestori di strutture compresi gli host airbnb devono registrarsi (pena sanzione amministrativa da 500 euro) in modo da avere un monitoraggio puntuale delle strutture presenti ed essere inoltre visibili e georeferenziati. Prima ancora – conclude Brasini – era stato modificato il regolamento per l’imposta di soggiorno, proprio per disciplinare al meglio le locazioni brevi. Credo che all’interno di una cornice di regole chiare e definite, Airbnb e simili possano rappresentare una ulteriore spinta alla crescita e alla valorizzazione del potenziale turistico del nostro entroterra”.