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Sabato la sfilata

Summer Pride al via. Atti omofobi: opera di pochi ma da non minimizzare

In foto: foto di gruppo dei promotori
foto di gruppo dei promotori
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
gio 25 lug 2019 13:25 ~ ultimo agg. 14:14
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E’ stata presentata oggi l’edizione 2019 del Rimini Summer Pride, evento per rivendicare i diritti delle persone omosessuali e transgender che si terrà nel fine settimana. In apertura, si è parlato inevitabilmente anche dei diversi episodi di omofobia registrati a Rimini in questi giorni. Sul tema chiesa e omofobia, intanto, anche quest’anno il vescovo è intervenuto per approfondire un tema complesso, che non va generalizzato o banalizzato.

“Un evento che ha senso fare fino a che ci sarà anche un solo episodio di discriminazione”, spiega l’assessore Jamil Sadegholvaad alla conferenza stampa di presentazione. Di episodi, di diversa natura ed entità, ce ne sono stati negli ultimi giorni. “Da non minimizzare”, anche se espressione “di una piccolissima minoranza di riminesi”, spiega l’assessore che sul patrocinio del Comune alla manifestazione è stato interrogato anche in Consiglio Comunale: “E’ una manifestazione politica ma nel senso nobile del termine perché si occupa della polis e dei diritti”, dice l’assessore che invita tutti i gruppi consiliari a partecipare di persona.

I recenti episodi creano un clima che preoccupa Marco Tonti di Arcigay Rimini, che parla di “episodi non scollegati” non tanto nel senso di un’unica organizzazione, quanto di una “complicità morale, o meglio immorale” dei protagonisti. Il Summer Pride si presenta ancora con più convinzione come evento festoso per rivendicare i diritti e dire no a discriminazioni, nell’anno dei 50 anni dai fatti di Stonewall a New York, quando per la prima volta il movimento gay si rivoltò contro le repressioni negli Usa. Oltre a quello del Comune di Rimini, il Summer Pride ha il patrocinio di Provincia, Regione e di diversi comuni tra i quali Tonti sottolinea quello di Cesena, dove ci sono stati episodi di omofobia i cui protagonisti devono rispondere oggi in Tribunale.

Il clou dell’evento, che ha per slogan “Happiness revolution”, sarà la sfilata di sabato: raduno alle 17 e partenza alle 19 da piazzale Marvelli con arrivo alle 21 alla rotonda di piazzale Fellini dove ci sarà il palco per i saluti e le esibizioni di artisti e musicisti (che si esibiscono a titolo gratuito). Novità di quest’anno, stand gastronomici dedicati alle tipicità locali.

Un’anteprima al Fulgor, venerdì dalle 18.30 con Genderful, evento dedicato all’abbattimento del concetto di genere nella moda, al quale ha annunciato la sua presenza Vladimir Luxuria, il primo transgender a sedere nel Parlamento italiano. Dopo gli interventi e il fashion show di Simon Cracker, alle 21 la proiezione del film “Pride” di Matthews Warchus.

All’ex Colonia Bolognese, in collaborazione con ‘associazione Palloncino Rosso, due proiezioni a ingresso libero: venerdì alle 21 la Sirenetta, il classico Disney scelto “per i messaggi che trasmette sulla emancipazione della donna, sulla diversità e sull’amore” e domenica alla stessa ora “Né Giulietta, né Romeo”, pellicola d’esordio alla regia per l’attrice Veronica Pivetti, che racconta la storia di Rocco un adolescente che decide di dichiarare la propria omosessualità, ma è costretto a fare i conti con il bullismo a scuola.

Sul tema Chiesa e omosessualità, il vescovo Francesco Lambiasi è intervenuto sul settimanale Il Ponte in una pagina dal titolo “Non muri ma ponti” su un tema “delicato e complesso” da affrontare senza “sforbiciare” fuori dal contesto dichiarazioni del Papa ma approfondendo un Magistero che “Rivendica la dignità e i diritti delle persone omosessuali in quanto persone e figli/e di Dio, senza rinnegare minimamente la dottrina cattolica su famiglia e matrimonio”.

“Fatto salvo il diritto umano e costituzionale di esprimere civilmente le proprie opinioni”, il vescovo rinnova le perplessità su alcune modalità del Summer Pride: “oltre alle riserve circa linguaggi e messaggi già formulate, non credo che eventi del genere aiutino ad affrontare in modo costruttivo la rivendicazione di legittimi diritti delle persone omosessuali”. Ma anche sulla processione riparatrice, annunciata anche per quest’anno: “mi domando sinceramente se in questo modo si esprime quel “rispetto, comprensione, delicatezza” che il Catechismo raccomanda nei confronti delle persone omosessuali. A tutti, come cittadino italiano, come cristiano cattolico e vescovo, ho il dovere in coscienza di ricordare che i simboli religiosi non vanno mai strumentalizzati a scopo polemico. E che esporli al ridicolo non può far male solo ai credenti. Fa male a tutti”.

Le modifiche al traffico per il Rimini Summer Pride.