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Colpa di chi scarica in mare

Divieti balneazione. L'assessore Caldari: non è colpa di Riccione

In foto: Stefano Caldari
Stefano Caldari
di Andrea Polazzi   
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mer 31 lug 2019 10:28 ~ ultimo agg. 18:26
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Non cita Rimini, ma il capoluogo è l’indiziato numero uno. Martedì sera l’assessore del comune di Riccione Stefano Caldari è intervenuto sulla sua pagina Facebook sui divieti di balneazione scattati in vari punti del litorale dopo i prelievi Arpae di lunedì che hanno rilevato livelli oltre i limiti di escherichia coli (vedi notizia). E se il capoluogo ha spiegato che dopo le piogge di domenica erano stati aperti gli scarichi a mare, per la Perla Verde il provvedimento (relativo al Rio Asse e Fogliano Marina) è stato una sorpresa visto che non erano state effettuate aperture. Come conferma l’assessore Caldari (“nel comune di Riccione non c’è stata alcuna apertura di paratie con conseguente sversamento in mare“). Di conseguenza “le cause di questa particolare situazione sono da ricercare nei tratti di territorio dove, al contrario, le vasche sono state aperte e liberate” spiega. E poi l’affondo, presumibilmente diretto a Rimini: “nonostante i proclami e nonostante le foto di copertina, si continua a riversare tutto in mare creando problemi, per via delle correnti, anche a chi, come noi, sta portando avanti un percorso virtuoso di separazione delle reti e non ha avuto sforamenti o aperture“.

Arpae martedì ha effettuato un secondo campionamento per verificare il rientro nei parametri. Quando arriveranno i risultati, se positivi, cesseranno i divieti.