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Niente da fare per il Gruppo

Cocoricò, il fallimento è ufficiale

In foto: Una serata al vecchio Cocoricò
Una serata al vecchio Cocoricò
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
gio 13 giu 2019 10:58 ~ ultimo agg. 14 giu 01:11
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Il Tribunale di Rimini mette ufficialmente la parola fine alla storia del Gruppo Cocoricò Srl. La società non è stata infatti ammessa al concordato preventivo fallimentare con la conseguente dichiarazione di fallimento datata 4 giugno. La procedura, ricorda il Corriere Romagna, era stata avviata su istanza dell’Agenzia delle Entrate per il mancato versamento delle imposte. Curatore fallimentare è stato nominato Francesco Bugli. Il Cocoricò era riuscito in extremis ad aprire per Capodanno saldando pochi giorni prima la Tari al Comune di Riccione, niente da fare invece con Equitalia. Il prossimo 25 novembre si terrà la prima udienza fallimentare dove si costituiranno i vari creditori capeggiati da Agenzia delle Entrate.

Negli ultimi anni la discoteca aveva vissuto diverse traversie: a partire dalla morte del 16enne Lamberto Lucaccioni per overdose nell’estate 2015 che riaccese drammaticamente il dibattito su mondo della notte e sballo, ma anche le indagini condotte dalla Guardia di Finanza per evasione di Iva e irregolarità contestate sia alla società dell’ultima gestione che alla precedente. A gennaio le Fiamme Gialle riminesi avevano dato esecuzione a un sequestro preventivo, disposto dal tribunale di Rimini, per un ammontare complessivo di 810mila euro: l’equivalente di imposte risultate evase a seguito di accertamenti. Fino ai ritardi nei pagamenti delle imposte al Comune e ai contenziosi con alcuni artisti come il dj Gabry Ponte che aveva chiesto il sequestro dei marchi Titilla e Memorabilia: marchi destinati ad un’asta giudiziaria che poi non si è tenuta alla luce della nuova procedura di concordato. Non solo l’estate 2019 a questo punto per il Cocoricò non ci sarà, ma il futuro è tutto da ricostruire.

l’annuncio del fallimento