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Dibattito acceso

Bollette gas. Botta e risposta a distanza tra Sgr e Ubriachi di Gas

In foto: Lorenzo Pastesini di Sgr e la foto del Gruppo Ubriachi di Gas
Lorenzo Pastesini di Sgr e la foto del Gruppo Ubriachi di Gas
di Andrea Polazzi   
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gio 4 apr 2019 11:57 ~ ultimo agg. 5 apr 11:03
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Continua a tenere banco a Rimini la questione delle bollette del gas. Dopo la stangata del bimestre dicembre-gennaio, anche in questi giorni alcuni utenti stanno ricevendo bollette di ammontare molto elevato. Il 10 aprile il tavolo di confronto tra Sgr, associazioni dei consumatori e il Gruppo Ubriachi di Gas si riunirà nuovamente.

Mercoledì il tema è stato al centro della trasmissione di Icaro Tv Fuori dall’Aula. In studio il responsabile commerciale di Sgr Lorenzo Pastesini e il presidente di Federconsumatori Rimini, Graziano Urbinati. Trasmessa anche un’intervista a Marisa Grossi del Gruppo Ubriachi di Gas.

Il giorno dopo la trasmissione la fondatrice del Gruppo Ubriachi di Gas, Mirella Guzzo, ha voluto puntualizzare su alcuni degli argomenti affrontati nel corso di Fuori dall’Aula. E’ intervenuta in diretta a Tempo Reale (Icaro).

Il riassunto della vicenda

La situazione è esplosa ai primi di marzo con l’arrivo delle bollette del gas relative al bimestre dicembre – gennaio. Molti riminesi si sono trovati cifre da capogiro con aumenti di oltre il 30% rispetto a 12 mesi prima. Immediata la protesta dalla quale è nato il Gruppo facebook Ubriachi di Gas che in circa un mese ha raggiunto 11mila membri. Non sono tardate le spiegazioni da parte di Sgr: un aumento dovuto alle temperature più basse del gennaio 2019 rispetto al 2018 che, statisticamente, si traducono in un +7% di consumi per ogni grado in meno e parallelamente l’aumento dell’11% delle tariffe. Alle spiegazioni è seguito un incontro, molto acceso, tra Società Gas Rimini, associazioni dei consumatori e oltre 200 cittadini. Sgr ha dato la propria disponibilità a rateizzare senza interessi ma le proteste non si sono placate. E’ arrivata però la disponibilità ad un tavolo di confronto tra le parti. Il primo incontro, interlocutorio, il 20 marzo. Tra le prime iniziative concordate, la verifica a campione su una trentina di contatori. Dal gruppo Ubriachi di Gas anche la richiesta ad Sgr di predisporre listini ad hoc per venire incontro alle difficoltà delle famiglia. Federconsumatori, dal canto suo, ha iniziato una serie di incontri con i parlamentari locali mettendo sul piatto vari temi: gli oneri di sistema ritenuti “tasse occulte”, il bonus energia e l’applicazione dell’IVA sulle accise. Un clima costruttivo nel quale, proprio negli ultimi giorni, è comparsa qualche nuova crepa: Ubriachi di Gas ha contestato ad Sgr di aver contattato numerosi utenti per sottoporre revisioni dei profili tariffari e, in alcuni casi, controlli dei contatori nonostante l’impegno preso al tavolo era quello di aggiornarsi a metà aprile. Contestazioni rigettate al mittente da Sgr: abbiamo fatto solo il nostro lavoro, la risposta. Il Gruppo ha però deciso di muoversi chiedendo i listini ad altri fornitori. Intanto l’Autority del settore ha comunicato un calo, proprio da aprile, delle tariffe di elettricità e gas dell’8,5 e del 9,9% (ma crescono gli oneri di sistema). Una buona notizia anche se arriva in un periodo in cui di luce e riscaldamento c’è meno bisogno. Sarà un caso?

Dal primo luglio 2020 il mercato libero dell’energia

Il d-day sarà il primo luglio 2020. Dopo continui rinvii (sarà l’ultimo?), sè questa la data in cui cesserà di esistere il mercato a maggior tutela per gas e luce. Tutti gli italiani dovranno quindi scegliere il proprio fornitore sul mercato libero. Peccato che una recente indagine commissionata dall’Autorità pubblica del settore abbia evidenziato come non abbiano assolutamente le idee chiare. Quasi il 60% del campione ha dichiarato di non voler cambiare perché si trova bene col fornitore attuale. Il 71% degli intervistati però non conosce neppure le diverse voci di costo che compongono la bolletta. Come possono giudicare quindi? Qualcosa piano piano sembra muoversi ma i numeri restano preoccupanti. Basti pensare che la metà degli intervistati non conosce né il funzionamento né le opportunità del nuovo mercato e l’82%, nei tre mesi precedenti l’intervista, non si è mai informato sulla liberalizzazione dell’energia e sulle offerte. Chi lo fa, passa dal web e in seconda battuta da parenti o amici. Anche se su internet risultano molto poco utilizzati i portali per comparare le offerte (anche l’autorità ne ha uno). Otto famiglie su 10 tra quelle che pure hanno cambiato operatore non si è avvalsa di questo servizio. Ma cosa cambia tra mercato tutelato e libero? Nel primo le tariffe vengono stabilite ogni tre mesi dall’Autorità in base alle quotazioni internazionali mentre nel mercato libero sono le società, in concorrenza tra loro, a proporre diverse soluzioni contrattuali. C’è poi anche una soluzione transitoria.