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"Gelosia non è attenuante"

La sentenza Matei fa discutere. "Salto all'indietro"

In foto: Emma Petitti
Emma Petitti
di Redazione   
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sab 2 mar 2019 17:57 ~ ultimo agg. 3 mar 11:43
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Non convince la sentenza della Corte d’Appello di Bologna che ha dimezzato la condanna per il 57enne che strangolò a Riccione Olga Matei (vedi notizia). Ad intervenire è l’assessore regionale alle pari opportunità Emma Petitti. “Senza dubbio – scrive – le sentenze si rispettano, e aspetto di leggere le motivazioni che hanno portato la Corte d’appello di Bologna alla decisione di dimezzare la pena ad un uomo reo confesso per l’omicidio della propria compagna. Se, come riporta la stampa, la motivazione della riduzione di pena risiedesse davvero nella presunta ‘tempesta emotiva dovuta alla gelosia’, tale da influire sulla responsabilità penale dell’uomo, faremmo un salto indietro di qualche decennio verso la cultura del delitto d’onore”.

Ripeto, voglio leggere personalmente la sentenza–  aggiunge Petitti-. Ma in un Paese dove purtroppo i femminicidi sono all’ordine del giorno non possiamo permetterci mai in alcun modo di sottovalutare la violenza alle donne, soprattutto quella omicida. E la gelosia non può essere una attenuante

Per Anna Maria Bernini, presidente del Gruppo FI al Senato: “Le sentenze si rispettano, ma si possono e si devono anche criticare. Quella della Corte d’appello di Bologna che ha dimezzato la pena ad un assassino reo confesso per l’omicidio della propria compagna non può essere rispettata, ma solo aspramente criticata se la riduzione della pena è giustificata con la “tempesta emotiva” dovuta alla gelosia, tale da influire sulla responsabilità penale dell’omicida. Una inaccettabile aberrazione giuridica che riporta le lancette della giustizia italiana indietro di mezzo secolo”.