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Addio al nuovo mercato ittico?

Lo sfogo di Cevoli (Lavoratori del Mare): comune ci ha lasciati soli, perché?

In foto: Giancarlo Cevoli
Giancarlo Cevoli
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
mar 15 gen 2019 11:56 ~ ultimo agg. 16 gen 13:06
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I buoni risultati della pesca riminese nel 2018 (con introiti in crescita e quantitativi stabili nonostante la demolizione di 7 grandi barche) e un Mercato Ittico da 12 milioni di fatturato (punto di riferimento anche fuori provincia) non bastano a guardare al futuro con serenità. E se lo dice il battagliero presidente della cooperativa Lavoratori del Mare, Giancarlo Cevoli, c’è da pensare che effettivamente le criticità ci siano. E non da poco.

Ormai ho 70 anni – dice a Tempo Reale (Radio Icaro e Icaro Tv) -, da 30 anni sono presidente della Cooperativa e fa male che l’amministrazione comunale non ci consideri come attori primari di una città che vive di turismo. Il pesce è anche turismo – spiega – visto che c’è chi viene da fuori per mangiarlo da noi. Eppure siamo abbandonati da tutto e da tutti“. Impossibile poi non tornare sull’annosa questione del nuovo Mercato Ittico. “Dopo 14 anni – attacca Cevoli – parliamo ancora del nuovo mercato ittico e l’ultimo incontro con l’amministrazione lo abbiamo avuto il 18 giugno del 2017“. Nel 2014 c’era stata anche la presentazione del progetto con tanto di rendering e alla presenza del sindaco Andrea Gnassi (“la pesca è lavoro e socialità. Sarà la più importante riqualificazione di un’area portuale sull’Adriatico” diceva il primo cittadino) . “Abbiamo speso 500mila euro per il progetto ma quei soldi non li recupereremo più – dice – ma ormai il nuovo Mercato non si realizzerà. Sono avvilito.” Cevoli parla di fondi europei non intercettati, della perdita della pesca del pesce azzurro a Rimini, delle difficoltà con le vongole: “avevamo due container sul porto e ce li hanno fatti togliere (ndr. i container sono stati ritenuti un abuso edilizio e la Coop ha perso i ricorsi in giudizio) – spiega – adesso lavoriamo sul cofano di una macchina e le vongole restano per ore nel mezzo del piazzale perché non sappiamo dove metterle.” Secondo Cevoli “questa amministrazione vuol far smettere la pesca. Forse non sa che quello di Rimini è un porto peschereccio. Perché, pur dando un servizio di qualità, siamo così maltrattati? Noi paghiamo le tasse. Non vogliamo aiuti ma solo poter lavorare in modo decente. Perché con l’amministrazione non è possibile avere un dialogo?“. E ancora: “Noi col nostro mercato, uno dei pochi rimasti nell’Adriatico, – ricorda – facciamo 12 milioni di fatturato che restano nella città. Vengono a comprare il pesce da noi dal Veneto e dalle Marche. E stiamo “rompendo” questo giochino che ci invidiano tutti.” Speranze per il 2019? “Dopo 14 anni non abbiamo più la forza di alzare la voce. Sono sempre stato molto combattivo – confessa – ma sono riusciti a togliermi ogni speranza. E quando non c’è più speranza forse è meglio chiudere bottega.

L’intervista integrale