Indietro
menu
Bellaria Igea Marina Rimini

Ieri a Bellaria il convegno su libertà vaccinale. I promotori: "nessuna guerra"

In foto: la locandina
la locandina
di Redazione   
Tempo di lettura lettura: < 1 minuto
lun 15 mag 2017 13:45 ~ ultimo agg. 16:55
Facebook Whatsapp Telegram Twitter
Print Friendly, PDF & Email
Tempo di lettura < 1 minuto
Facebook Twitter
Print Friendly, PDF & Email

E’ stato l’appuntamento di ieri pomeriggio al palacongressi a concludere la vicenda del convegno sulla libertà vaccinale saltato la settimana scorsa alla manifestazione “Vivi benessere” al palas di Rimini. Dopo che il Comune di Rimini, ente patrocinante di Vivi Benessere, aveva richiesto la cancellazione del convegno perché distante dalle proprie posizioni in tema di vaccinazioni (il Comune di Rimini è fermo sostenitore dell’obbligo vaccinale), gli organizzatori di Vivi Benessere avevano deciso di cancellarlo. Domenica 7, nell’orario in cui era previsto l’incontro, si era svolto un sit in spontaneo di protesta da parte di cittadini. Gli organizzatori del convegno, in particolare il gruppo Macro e Comilva, avevano allora annunciata analogo incontro la domenica successiva al palacongressi di Bellaria confermando sostanzialmente i relatori e il titolo: “Tavola rotonda sulla libertà di scelta terapeutica in ambito vaccinale”.

“Non siamo qui per dichiarare guerra ai vaccini” ha precisato il presidente di Gruppo Macro, Giorgio Gustavo Rosso, “né abbiamo posizioni anti-scientifiche. Siamo qui perché vogliamo accertarci che i vaccini obbligatori non facciano male”.

“Le vaccinazioni sono un atto sanitario che, come qualsiasi altro, può portare effetti benefici ma espone anche a possibili reazioni avverse”, ha proseguito il dottor Dario Miedico, che tra pochi giorni conoscerà il pronunciamento dell’Ordine dei Medici sulla sua posizione.

“La situazione italiana di oltre 40 anni fa non è paragonabile con quella attuale”, continua Miedico, “e ciò dovrebbe comportare almeno una adeguata revisione del calendario vaccinale. Inoltre le vaccinazioni, una volta verificatane la necessità, andrebbero eseguite in condizioni di assoluta sicurezza, riducendone il numero per inoculazione e a una età più avanzata”.