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Provincia Rimini

Ordine farmacisti contro Ausl. Mignani: dichiarazioni fuorvianti

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di Redazione   
Tempo di lettura lettura: 3 minuti
mar 5 lug 2016 16:17 ~ ultimo agg. 6 lug 10:06
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Continua la querelle a colpi di comunicati stampa tra i farmacisti riminesi e l’Ausl dopo la serrata delle farmacie per tre giorni di fine giugno per protesta contro le modalità della distribuzione diretta dei farmaci in ospedale. L’ordine, con una nota firmata dal presidente Giulio Mignani, replica alle dichiarazioni trasmesse dall’Ausl a seguito dell’annuncio dello sciopero, in particolare su un passaggio che viene visto come poco rispettoso della professionalità dei farmacisti, laddove li si accusa di non avvisare i pazienti delle reazioni avverse da farmaci, chiedendo immediata rettifica.


 

L’intervento di Giulio Mignani:

Leggiamo con un certo stupore il comunicato stampa diramato dall’AUSL Romagna relativo alle pratiche di rimborso predisposte a seguito della protesta indetta nei giorni scorsi da Federfarma.

Non vogliamo entrare nel merito di questioni prettamente sindacali, ma è opportuno e doveroso correggere alcune dichiarazioni fuorvianti che, se non smentite, renderebbero un quadro della Categoria dei Farmacisti non rispondente al vero.

1) ADESIONE DELLE FARMACIE COMUNALI

Dal Comunicato pare che le Farmacie Comunali non abbiano preso parte alla protesta in contrasto con Federfarma e in solidarietà all’ASL.

Le Farmacie Comunali semplicemente non possono effettuare proteste per statuto, ma hanno sospeso il servizio CUP in segno di solidarietà con Federfarma. Non siamo noi i rappresentanti di alcuna categoria, ma tale inesattezza è palese e va corretta.

 

2) SACRIFICI ECONOMICI

Ai Cittadini, e questo ci preme, viene chiesto, al contrario di quanto affermato dall’ASL, un sacrificio economico indiretto. Le consegne su appuntamento, in luoghi non sempre accessibili (ad es. gli ospedali, meno numerosi delle Farmacie) e con orari molto ristretti costringono gli Assistiti a difficili spostamenti, a richiedere permessi dal lavoro (si pensi ad un centro di distribuzione che chiude alle 18) quando la rete delle Farmacie potrebbe offrire lo stesso servizio 24 ore su 24, contando i turni notturni che i centri di distribuzione non effettuano. Lo stesso dicasi dei festivi.

Come Ordine abbiamo il dovere di tutelare i Cittadini e riteniamo che la capillarità del servizio, come è da sempre stato offerto, sia un valore aggiunto di enorme importanza, il cui venire meno è un sacrificio per la Collettività.

3) VOLONTARIETA’ DELL’ADESIONE

Su questo punto è in corso una guerra di opinioni: da un lato l’ASL sostiene che il Cittadino sceglie autonomamente di recarsi in Ospedale o nei centri di distribuzione. Federfarma, da un’indagine svolta tra i Pazienti ha rilevato come il 99% degli assistiti preferisca, potendo scegliere, la Farmacia Territoriale.

Ovviamente le due visioni sono in totale contrasto tra loro.

Nel rispetto della l. 475/68 che garantisce il diritto di libera scelta della Farmacia, invitiamo l’AUSL a fornire sempre (anche in ospedale) agli assistiti la ricetta SSN per tutti i farmaci che possono essere ritirati al di fuori delle strutture pubbliche.

Saranno i Cittadini a scegliere liberamente.

4) SICUREZZA DELLA DISPENSAZIONE

Il passo più grave per noi Farmacisti è però il seguente:

La sicurezza nella distribuzione diretta viene garantita sia dalla presenza costante del farmacista sia da una particolare attenzione alla segnalazione delle reazioni avverse da farmaci (cosa che, chissà perché, avviene in minima quota da parte dei privati).”

Così posta la questione fa apparire come il Farmacista privato operi con trascuratezza, dimenticando i propri doveri di operatore sanitario. Così non è e chiediamo all’ASL un’immediata rettifica.

Le segnalazioni di ADR (“Adverse Drug Reaction”, Effetti collaterali) sono compilate infatti in massima parte da medici (67%).

Uno dei più gravi danni della massiccia distribuzione diretta è infatti l’impoverimento culturale della Professione. Tutti i nuovi farmaci infatti non transitano più nelle Farmacie del Territorio, lasciando l’85% degli iscritti all’Ordine privi dell’opportunità di toccare con mano l’innovazione che rappresenta l’anima della nostra Professione.

E’ soprattutto questo che come Ordine chiediamo: di essere messi in condizione di esercitare quello per cui abbiamo studiato e per cui ci siamo preparati. L’innovazione non deve essere appannaggio di una parte della categoria ma dev’essere patrimonio di tutti.

L’ASL faccia distribuire (con le modalità concordate con le Associazioni) tutti i Farmaci sul territorio e coinvolga i Farmacisti nella sua rete di Farmacovigilanza. Arriveranno puntuali le segnalazioni e i report richiesti.

La FOFI (Federazioni Ordini Farmacisti Italiani) ha appena concluso un importantissimo studio scientifico, denominato RE I-MUR, con cui si dimostra che la Farmacia Territoriale è in grado di seguire il Paziente nella terapia, migliorando la sua salute, il contatto col Medico e facendo risparmiare lo stato.

Attualmente la parte pubblica lascia ai Farmacisti solo farmaci vecchi e i cui effetti collaterali sono ben noti. Ecco perchè ci sono meno segnalazioni.

L’ASL ci metta alla prova, non temiamo le sfide.

FONTI:

http://www.agenziafarmaco.gov.it/it/content/sospette-reazioni-avverse-da-farmaci-i-dati-osmed-2014-evidenziano-forte-aumento-nelle-segna

http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=32130

 

Dr. Giulio Mignani

PRESIDENTE ORDINE FARMACISTI RIMINI