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Amarkord, non solo emergenza

di Silvia Sanchini   
Tempo di lettura lettura: 2 minuti
lun 4 lug 2016 17:16
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“Amarkord è anche festa, non solo emergenza”, scrive sulla sua bacheca Facebook Alice, educatrice. E le sue parole riassumono al meglio il senso della serata dello scorso 15 giugno.

Amarkord” è infatti una comunità di pronta accoglienza per ragazzi/e minorenni che vivono situazioni di disagio, operativa attraverso una convenzione tra l’AUSL di Rimini, l’Associazione Sergio Zavatta Onlus e la Cooperativa Sociale “Il Millepiedi” di Rimini.

Ad “Amarkord” ci si resta per poco: a volte anche solo per poche ore, al massimo per cento giorni.

I ragazzi che arrivano nella struttura sono molto spesso “minori stranieri non accompagnati”, ma anche minori inseriti dalle forze dell’ordine o bambini e ragazzi con situazioni difficili, in carico ai servizi sociali.

È una casa di pronta accoglienza che, per sua stessa definizione, deve gestire situazioni di emergenza. Per questo a volte il rischio può essere quello di dimenticarsi di quanto di positivo e di bello viene vissuto e realizzato ogni giorno, perché impegnati a gestire situazioni difficili e ad alto livello di complessità.

Per questo una serata di festa aiuta a ritrovare il sorriso e il senso anche di tanta fatica: c’è chi ha cucinato, chi allestito la tavola, chi cuoce la carne sulla griglia (rigorosamente anche halal), chi deve aspettare le 21 per mangiare perché sta facendo il Ramadan, chi si gode il tramonto e la bellezza del paesaggio, chi naturalmente guarda una delle tante partite degli Europei.

Ci sono i ragazzi ospiti della struttura, gli educatori, le assistenti sociali…e molti amici. C’è Bruno Valeri, con la sua musica. Ci sono i responsabili della Cooperativa Millepiedi e dell’Associazione S. Zavatta.

Ma questa sera più che i ruoli e le responsabilità conta la voglia di stare insieme e divertirsi, con molta semplicità. Per aggiungere ancora un “buon ricordo” al bagaglio di esperienze che ciascuno dei tanti ragazzi che è passato di qua potrà portare con sé nel viaggio della sua vita di cui “Amarkord” è una significativa tappa.

Foto: Maurizio Casadei