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Rimini

Richiesta decadenza Lisi: ricorrenti rinunciano ad Appello, pagheranno spese

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mer 10 ott 2012 12:36 ~ ultimo agg. 00:00
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Il Tribunale di Rimini aveva giudicato infondato il ricorso, riconoscendo l’insussistenza della richiesta di decadenza perché Gloria Lisi aveva tempestivamente rimosso ogni causa di incompatibilità. La Lisi aveva rassegnato le proprie dimissioni dalle funzioni ricoperte all’interno dell’Associazione di volontariato all’atto della nomina ad assessore da parte del Sindaco.
Venerdì scorso la Corte d’Appello di Bologna, prendendo atto della richiesta di rinuncia avanzata dai proponenti il ricorso, ha dichiarato con propria sentenza l’estinzione del processo e condannato Pierino Chierighini, Edgardo Fratti e Marisa Lea Marcaccini a rimborsare le spese legali sia al Vicesindaco Lisi che al Comune di Rimini: 2.160 euro ciascuno.

A commento della notizia, dal sindaco Gnassi arrivano pesanti accuse a chi aveva accusato la Lisi. A partire da Gioenzo Renzi, che non viene nominato ma che fu il principale promotore dell’iniziativa giudiziaria, per il sindaco una messinscena:
“Con questa sentenza si chiude una vicenda che non esito a definire spiacevole dal punto di vista umano e molto brutta da quello politico. E’ stato infatti evidente, con questa azione giudiziaria pretestuosa, il tentativo di intimidire Gloria Lisi e tutta la Giunta nella fase iniziale del mandato amministrativo. Tentativo ancor più deprimente visto che il Governo della città nato all’inizio dell’estate 2011 si è coagulato intorno a un progetto di rinnovamento, che ha visto coinvolte in larga parte personalità della società civile, giustamente non avvezze a tali sconfortanti metodi di fare politica.
Non ho mai commentato la vicenda lasciando che la giustizia facesse il suo lavoro. Oggi che è proprio la giustizia a dare un giudizio definitivo su chi ha insinuato un voto di scambio per la nomina di Gloria Lisi, mi permetto di aggiungere un elemento. Non conoscevo Gloria quando le ho chiesto di far parte della squadra e della nuova scommessa per la città. Semplicemente sentendo l’esigenza di coinvolgere competenze e società civile, ho ritenuto che la sua figura di donna, madre, plurilaureata, impegnata in prima linea per i bisogni delle persone, poteva essere di grande forza per la città.
Mi auguro che chi ha messo in piedi questa inutile messinscena, abbia tratto una salutare lezione per il futuro.”