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Ambiente Rimini

35 gli alberi abbattuti dal vento. Zanzini ricorda gli interventi del Comune

In foto: In merito alle piante abbattute dal vento in questi giorni, arrivano i dati ufficiali per il Comune di Rimini:
In merito alle piante abbattute dal vento in questi giorni, arrivano i dati ufficiali per il Comune di Rimini:
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gio 6 set 2007 18:38 ~ ultimo agg. 30 nov 00:00
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35 gli alberi caduti e 50 quelli seriamente danneggiati. L’assessore comunale all’Ambiente Andrea Zanzini ricorda che nel 2004, in analoghe condizioni, caddero circa 200 alberi.
Sulle 22mila alberature pubbliche cittadine, ricorda Zanzini, è già stato realizzato due anni fa un primo intervento, con l’abbattimento di 100 piante pericolose.
A complicare le cose, l’arrivo di un nuovo parassita che accelera l’invecchiamento delle piante: in particolare l’ippocastano, un cui esemplare mercoledì si è abbattuto su due auto in via Zavagli a San Giuliano.
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Pubblichiamo l’intervento dell’Assessore Zanzini:

Affrontare il tema della salute delle pubbliche alberature- argomento balzato in questi giorni agli onori della cronaca- vuol dire innanzitutto analizzare fatti e atti messi in campo.

A partire dal primo e più importante: quello ‘Studio sulle alberature pubbliche del Comune di Rimini’, realizzato da Astudio Silva di Modena agronomo Passatelli, grazie al quale sono state censite tra 2002 e 2003 ben 21 mila alberature in città. Questa strategica analisi è stata quindi consegnata ad Hera per gli specifici interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Nel bilancio comunale questi capitoli ‘pesano’ rispettivamente per 2 milioni di euro e 800 mila euro.

Come si ricorderà un primo intervento sugli alberi segnalati dallo studio come da abbattere, pena seri rischi alla pubblica incolumità, è stato realizzato due anni fa. Cento alberi malati vennero allora abbattuti per fare posto ad altrettanti, nuovi e in salute. L’efficacia di quello studio su rigorosa base scientifica è quotidianamente accertata; tanto è vero che molti altri Comuni stanno pensando oggi di attuare il medesimo strumento.

Va detto che- rispetto al contesto oggetto del citato studio- di recente l’aggressione di un nuovo parassita, specifico dell’ippocastano (Cameraria Oridella proveniente dall’est europeo) ha avuto come conseguenza l’accelerazione dell’invecchiamento delle alberature. La pianta non muore ma a metà estate (fuori stagione) fa nascere nuove foglie scombinando il suo bioritmo; dopo 2 mesi cadono le foglie per il freddo e quindi l’albero invecchia molto più precocemente.

Ciò ci porta agli eventi degli ultimi giorni. Il vento eccezionale che ha spirato sull’intera riviera adriatica ha causato in città la caduta di 35 alberature (di cui 2 private) e 50 danneggiate. Percentualmente gli altri Comuni della Riviera interessati dal maltempo hanno avuto danni superiori. Ricordiamo peraltro che nel 2004, eventi meteorologici di omologa intensità causarono la caduta di circa 200 alberi.

Abbiamo un grande patrimonio verde, molto diffuso e moderatamente attempato che dobbiamo continuare a controllare, tutelare e curare con la massima attenzione e scientificità. Il compito di questa Amministrazione Comunale sarà dunque quello di prevedere in futuro risorse e interventi adeguati, anche alla luce della nuova tendenza climatica registrata negli ultimi 3-4 anni che vede ripetersi ormai con sistematicità i fenomeni temporaleschi intensi a cui abbiamo assistito nei giorni scorsi

In relazione ai due alberi caduti tra martedì e mercoledì in via Carlo Zavagli, agli uffici comunali risulta una sola segnalazione: la richiesta di abbattimento di un ippocastano- peraltro non tra i due crollati- da parte di un residente perché danneggiante una recinzione privata. La verifica dei tecnici di Hera aveva però messo in evidenza come non vi fossero danni ai manufatti e sussistesse una piccola carie non significativa.

Abbiamo già chiesto ad Hera formalmente una verifica puntuale delle alberature della via con una consulenza specifica da eseguirsi immediatamente facendo anche prove statiche. Bisogna soprattutto capire se, in casi come questo, il problema sia o meno da ricondurre all’apparato radicale e le eventuali cause di questo.

In definitiva, va riaffermata l’importanza di approcciare il problema con lo stesso metodo utilizzato per la redazione dello studio sulle alberature. Tenendo conto che ogniqualvolta si interviene- e quando lo si fa accade spesso che vi siano polemiche e reazioni di segno contrario- ciò avviene non per uno sghiribizzo ma sulla base di analisi scientifiche rigorose. La dimostrazione è tutta in un esempio: nel 2004 le alberature che soffrirono di più le raffiche di vento furono quelle in via Tripoli le quali, successivamente sottoposte a potatura, non hanno più dato di questi problemi.”