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Usura nel riminese. L’associazione nazionale Antiusura: ‘Non si vede ma c’è’

di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mer 26 Gen 2011 13:27
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L’usura è un male silente ma esistente nel riminese: lo conferma il presidente dell’Associazione Nazionale Antiusura. “Al nostro numero verde riceviamo telefonate anche dalla zona del Riminese” dice Paolo Bocedi. “In generale ne riceviamo tante dall’Emilia Romagna, dove si registra un consistente aumento del fenomeno nell’ultimo anno”. “Dalle telefonate riminesi, però, non sono scaturite denunce. In generale, in pochi casi si arriva alla denucia. La maggior parte di chi ci chiama lo fa per avere informazioni e sapere se il tasso di interesse che ha pagato è davvero usuraio. E lo è sempre! Ma c’è paura di denunciare e a frenare molto è la vergogna”.

L’usura è anche mimetizzata nella società civile: lo dimostrano gli arresti della Guardia di Finanza di questi giorni a Rimini. Partiti da pochissime denunce, tanto che gli inquirenti hanno fatto appello alle altre vittime, che certamente esistono hanno detto, a venire allo scoperto.

Come fare ad arrivare loro? Il comune di Rimini nel ’98 creò uno sportello antiusura. Ebbe durata brevissima. Al suo telefono arrivarono una cinquantina di telefonate in un anno, pochissime delle quali giudicate significative. Si decise allora di chiudere quell’esperienza. Certo erano altri anni. Oggi la crisi spinge il fenomeno.

Un tema, quello dell’usura, che, sottolinea l’assessore provinciale ai Servizi sociali Mario Galasso, sarà al centro del tavolo sulle infiltrazioni della malavita nel territorio al via nelle prossime settimane. Sul piano nazionale esistono un comitato, un fondo di solidarietà delle vittime e un numero verde (l’800 999 000). “Si è in una fase di razionalizzazione delle risorse, ma si cercheranno soluzioni da mettere in campo anche a livello locale” spiega l’assessore. In generale, proprio per la crisi, un settore sotto scacco appare quello del commercio. Su questo aspetto il presidente di Antiusura ricorda che esistono alcuni strumenti di legge. “Esiste una legge, per cui lo Stato ai commercianti vittime di usura dà fino a un milione e mezzo di euro per riaprire la propria attività. Una legge che si applica nel momento in cui si arriva a un giudizio per gli aguzzini. E’ un premio previsto per chi denuncia”.

(NewsRimini.it)

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di Lamberto Abbati