Una spesa sempre più a misura di single. Studio Confesercenti


La spesa degli italiani è sempre più “single”. Secondo un’elaborazione Confesercenti su dati Istat, nel 2024 gli acquisti delle famiglie composte da una sola persona hanno superato i 235 miliardi di euro, pari al 26,2% della spesa complessiva nazionale. Si tratta di un balzo di 69 miliardi rispetto al 2012.
Sono sempre più le micro-famiglie: le coppie senza figli e chi vive da solo sono ormai il 56,6% del totale e saranno il 61% nel 2040, mentre tra il 2012 e il 2024 i nuclei composti da una sola persona sono passati da 7,6 a 9,7 milioni, il 36,2% del totale, e sfioreranno i 10,7 milioni entro il 2040.
I consumatori single hanno comportamenti distintivi: mangiano più spesso fuori casa, ricorrono maggiormente al delivery, acquistano confezioni monoporzione e usano tre volte di più la spesa online rispetto alla media. Destinano quote più alte della spesa a tecnologia e connettività, ma spendono meno in abbigliamento, cura della persona e viaggi. Cambia anche il servizio delle imprese di vicinato, il peso crescente dei consumatori soli infatti sta già ridisegnando l’offerta del retail: più formati ridotti, packaging dedicati, servizi di consegna e opzioni digitali stanno diventando parte integrante della distribuzione. Un altro dato significativo riguarda la spesa per gli animali domestici, che ha raggiunto i 7 miliardi di euro, superando quella per i neonati, stimata in 4,5 miliardi nel 2024.
"Il fenomeno delle micro-famiglie - commenta il Presidente di Confesercenti, Fabrizio Vagnini - non incide soltanto sulla rete di vendita, ma è destinato a produrre modifiche significative anche nell’organizzazione dei servizi sociali. I consumi familiari sono oggi in una fase di cambiamento costante, attraversati da nuove priorità e nuove pressioni economiche, che si aggiungono alla crescita della spesa dei single. Una sfida cruciale per imprese e istituzioni: da un lato, il retail dovrà adeguare formati, assortimenti e servizi a una domanda sempre più frammentata e personalizzata; dall’altro, le politiche economiche dovranno tener conto delle diverse condizioni e fragilità dei nuclei familiari e dei consumatori soli, per sostenere il potere d’acquisto e stimolare la crescita complessiva. Serve una strategia di medio periodo che connetta politiche demografiche, sostegno al reddito e innovazione del sistema distributivo e dei servizi”.