Un museo a cielo aperto per ammirare i paesaggi che ispirarono grandi artisti


I meravigliosi paesaggi che fanno da sfondo ai capolavori di Piero della Francesca, Raffaello e Leonardo sono appena a due passi dalla riviera, nel Montefeltro. Rimasti quasi intatti per secoli, sono stati scoperti, o meglio ritrovati, dalla pittrice Rosetta Borchia e dalla docente di Geomorfologia Olivia Nesci ribattezzate “cacciatrici di paesaggi”.
Attraverso immagini satellitari, studi ed elaborazioni hanno trovato le prove scientifiche di questi “paesaggi invisibili”.
I primi ad essere ritrovati sono stati quelli dipinti da Piero della Francesca nel Dittico dei Duchi di Urbino alle cui spalle si notano montagne, rocce e fiumi della Valmarecchia. L’idea ora è quella di valorizzare queste scoperte.
“Saranno realizzati dei balconi panoramici nel Montefeltro, dove questi paesaggi sono stati ritrovati – spiega una delle due “cacciatrici di paesaggi”, Rosetta Borchia – e si potranno raggiungere attraverso percorsi da attraversare con l’ausilio di guide. Il visitatore potrà arrivare nel punto esatto dove il pittore si fermò e poggio il suo trepiedi per dipingere.”
Un’esperienza, a suo modo inimitabile perchè “ogni paesaggio è unico – racconta la docente di Storia dell’Arte, Silvia Cuppini Sassi – e non vi si può entrare ma lo si può solo osservare”.
“Montefeltro vedute rinascimentali” è il titolo del progetto, al quale le due professioniste coadiuvate dall’Università di Urbino, lavorano da oltre un anno. Tra qualche mese partiranno gli interventi per realizzare i primi due percorsi (che avranno il minimo impatto ambientale) ma presto se ne aggiungeranno altri visto che gli studi su dipinti e paesaggi proseguono.
“Ogni anno aggiungeremo altri quadri – dice ancora Rosetta Borchia – fino a creare un vero e proprio museo a cielo aperto che potrà competere con tutti i più grandi musei del mondo”.
Come punto d’arrivo del percorso c’è l’idea di utilizzare alcuni spazi della Rocca di San Leo per realizzare un centro visite dedicato al paesaggio (anche con installazioni multimediali).
Il progetto, al quale si è interessato anche il canale National Geographic (per la realizzazione di un video), è sostenuto da provincia, comune di San Leo e San Leo 2000 che ne hanno intuito le potenzialità turistiche. “Si parla spesso del binomio cultura- turismo ed ora abbiamo in mano le carte per realizzare un progetto concreto. Ora di tratta di lavorare sul maketing facendo sapere ai turisti che a San Leo, in provincia di Rimini, c’è questa offerta in più.”
La provincia si è anche attivata per trovare fondi per il progetto. Sia attraverso enti ed istituzioni, sia tramite sponsor privati.
Newsrimini.it
(nella foto le due “cacciatrici di paesaggi” al lavoro)