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truffa del dolore

Truffa a famiglie delle vittime di incidenti stradali su pratiche burocratiche e assicurative

In foto: repertorio
repertorio
di Redazione   
Tempo di lettura 2 min
Mar 30 Lug 2024 12:14 ~ ultimo agg. 1 Giu 18:58
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Una truffa subdola che poggia sul dolore di parenti di vittime di incidenti stradali. A denunciarla sono stati i familiari (moglie e figlio) di un ciclista riminese di 54 anni morto travolto il 6 luglio scorso sulla Marecchiese, nel Comune di Novafeltria. Il sospetto è che esista una rete di procacciatori per studi legali in diverse regioni di Italia che tiene sotto monitoraggio i media sugli incidenti stradali gravi e poi contatta i familiari per proporre assistenza e per pratiche burocratiche e assicurative.

La moglie e il figlio della vittima, difesi dagli avvocati Monica e Marco Lunedei, sarebbero stati contattati il giorno dopo l’incidente mortale da un sedicente carabiniere che ha detto loro di aver preso parte alle indagini sul sinistro e li avrebbe invitati a contattare con urgenza un medico legale della Procura della Repubblica.
Il soggetto li avrebbe spinti a fissare un appuntamento urgente con “l’associazione familiari e vittime della strada”, che non esiste, giocando sull’assonanza con “l’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada”, che invece esiste realmente.
Vedova e figlio, nel pieno del momento di dolore che stavano vivendo, hanno fatto quanto suggerito e sono stati ricevuti da un consulente in uno studio legale e convinti a firmare una delega in bianco per un avvocato incaricato dalla fantomatica associazione. Il consulente avrebbe prospettato risarcimenti con cifre fisse inesistenti. Insospettiti, la vedova e il figlio hanno chiamato i carabinieri di Rimini e hanno sporto denuncia “al fine di evitare che altre famiglie – hanno detto – debbano subire una truffa oltre al dolore del lutto”.

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