Indietro
menu
Cronaca Newsrimini Rimini

Stupri. Butungu avrebbe tentato di violentare anche un’amica dei tre minori

In foto: il 20enne arrestato all’arrivo in Questura (Adriapress)
il 20enne arrestato all’arrivo in Questura (Adriapress)
di Andrea Polazzi   
Tempo di lettura 2 min
Gio 7 Set 2017 10:57 ~ ultimo agg. 8 Set 10:06
Tempo di lettura 2 min Visualizzazioni 1.234

[kaltura-widget uiconfid=”30012024″ entryid=”0_ihsskjzb” width=”400″ height=”220″ /]

In attesa che arrivino i riscontri del Dna che potranno aiutare a fare ulteriore chiarezza sulle violenze del 26 agosto scorso, continuano ad emergere nuovi dettagli sul branco. In carcere, dopo le udienze di convalida di martedì, ci sono il 20enne congolese Guerlin Butungu a Rimini, i due fratelli marocchini di 17 e 15 anni e il nigeriano di 16. Gli ultimi due a Bologna, mentre il 17enne è stato trasferito a Torino. Dopo gli arresti, tra i tre minori e il 20enne c’è stato un continuo rimpallo di responsabilità. I primi addossano le violenze sessuali ai danni della turista polacca e della trans al congolese (avrebbero solo ubbidito al “capo” che li avrebbe anche minacciati se non facevano quello che diceva loro) mentre quest’ultimo si chiama fuori da questi episodi. Avrebbe solo assistito.

Le testimonianze delle vittime però chiamano in causa tutto il branco non solo per le violenze ma anche per gli abusi sessuali.
Durante uno degli ultimi interrogatori, il 17enne avrebbe raccontato poi un altro episodio nel quale Butungu avrebbe evidenziato la sua indole violenta. Nel luglio scorso fuori da un locale del pesarese (dove i quattro vivono) il congolese avrebbe cercato di stuprare una ragazzina del gruppo frequentato dai tre minori, minacciandola con un coltellino. Solo l’intervento dei ragazzi lo avrebbe fermato. Visto che non risultano denunce (la ragazzina avrebbe temuto ritorsioni), gli inquirenti dovranno appurare il fatto. Butungu, insieme ai tre minori, sarebbe stato anche riconosciuto dalla coppia di Legnago vittima di un tentativo di violenza sempre a Rimini il 12 agosto scorso. Alla coppia era stato rubato un telefonino, ritrovato nella disponibilità del congolese assieme a quello di un’altra coppia aggredita la notte delle violenze. Anche su questo fatto sono in corso verifiche da parte della polizia.
Inquietante l’immagine che le indagini stanno facendo emergere del congolese, una sorta di dottor Jekill e Mr Hide: educato e gentile sul lavoro, spietato e feroce nelle scorribande col branco.

Per i quattro le accuse sono violenza sessuale, rapina e lesioni aggravate.

 

Altre notizie
di Lamberto Abbati