Strage Bologna, la commemorazione. Mattarella: spietata strategia neofascista


Applausi e commozione hanno accolto il corteo delle celebrazioni della strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna quando alle 10.25 del mattino una bomba stroncò la vita di 85 persone. Tra queste anche la diciottenne riminese Flavia Casadei. Migliaia le persone presenti al corteo dove, dietro ai gonfaloni, c’erano la ministra dell'Università Bernini, il sindaco di Bologna Lepore, il presidente della Regione de Pascale. La strage di Bologna – sono le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “ha impresso sull'identità dell'Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile". “Una delle pagine più buie della storia italiana” la definisce la premier Giorgia Meloni unendosi al dolore dei familiari delle vittime e alla loro richiesta di giustizia.
La nota della regione Emilia Romagna
“Questa nostra terra, Bologna, l’Emilia-Romagna, come poche altre è stata vittima del terrorismo politico. Abbiamo pagato prezzi altissimi al terrorismo di ogni matrice politica. Perché tanto odio? Perché questa terra nelle sue diversità, nella sua capacità di avere opinioni e idee diverse, è una terra che ama la libertà, ha valori forti, sa stare insieme. E lo ribadiamo ancora oggi, chi vuole fare politica con la violenza qui, non può che essere un nemico di questa terra”.
Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a margine della commemorazione, questa mattina a Palazzo d’Accursio della strage alla stazione di Bologna, che il 2 agosto 1980 provocò 85 vittime e oltre duecento feriti. Alla cerimonia erano presenti anche gli assessori regionali Gessica Allegni, Giovanni Paglia, Irene Priolo, Elena Mazzoni, e il presidente dell’Assemblea legislativa Maurizio Fabbri.
“La strage di Bologna- ha sottolineato de Pascale in un passaggio del suo intervento- è uno di quei casi in cui le storie personali, individuali, incontrano la Storia. La riconoscenza che abbiamo e che portiamo all’Associazione delle vittime e dei familiari è anche quella di tenere vive queste storie. Stiamo passando dalla generazione dei padri, dei fratelli, delle sorelle dei sopravvissuti alle generazioni dei figli, dei nipoti, di chi deve continuare a coltivare la memoria e la memoria si coltiva con le storie e con le emozioni”.
“Tante storie, tante vite- prosegue il presidente- che a un certo punto hanno drammaticamente incontrato la Storia, quella collettiva. E la Storia ci dice che finalmente è diventata sentenza che dopo la Liberazione, dopo la democrazia, la libertà una parte rilevante dello Stato non si rassegnava e pensava che attraverso la violenza, il terrorismo, la morte e le bombe si potesse portare indietro le lancette della Storia, si potesse combattere la libertà e la democrazia con il sangue di vittime innocenti. Questo è quello che è passato dalle strade di Bologna con la violenza neofascista ed è quello che ha attraversato con dolore anche le istituzioni”.
“I mandanti, gli esecutori, i depistatori non avevano però considerato com’è fatta questa terra, questa città. Nessuno di coloro che ha partecipato a quella strage poteva immaginare che oggi a distanza di così tanti anni noi si fosse tutti qui, uniti, con la verità in mano. Nessuno di loro lo poteva immaginare, nessuno di loro poteva immaginare la forza che hanno dimostrato i familiari delle vittime. Una forza che è merito vostro e che racconta tanto della nostra terra, del suo orgoglio, del suo amore per la verità e la libertà. E’ una forza che ha incontrato lungo la strada giudici e magistrati che hanno portato alla luce la verità e che oggi continua a portare qui tantissime persone, che abbiano una fascia, una divisa, che siano semplici cittadine e cittadini, da tutta Italia, a dire che questa è stata una battaglia di libertà”.
“La Regione Emilia-Romagna sarà sempre al fianco dell'Associazione dei familiari delle vittime - aggiunge l’assessora Allegni-, sarà sempre al fianco di tutti coloro che chiedono giustizia e verità per le tante e troppe stragi del nostro Paese che ancora quella verità non l'hanno vista riconosciuta. Faremo in modo che le sentenze sulla strage del 2 agosto vengano rese pubbliche, non vengano sporcate, negate, da chi ancora quella verità non la vuole riconoscere. Attraverso la nostra legge sulla Memoria del Novecento porteremo avanti iniziative e progetti per favorire il ricordo di ciò che è stato, perché la democrazia e una società più giusta come quella che vogliamo realizzare non potranno che fondarsi su una profonda conoscenza della storia della nostra Regione e del nostro Paese. Bologna e l'Emilia-Romagna non dimenticano e non dimenticheranno mai”.
La nota del senatore Marco Croatti (M5S)
“Oggi Bologna ha dato ancora una volta una grande lezione di memoria e dignità. La partecipazione imponente alla manifestazione per il 2 agosto dimostra che la richiesta di verità e giustizia resta viva, incancellabile, necessaria. La strage alla stazione fu un atto di terrorismo neofascista, e la verità giudiziaria ha già accertato il ruolo di pezzi deviati dello Stato, ma a 45 anni di distanza manca ancora il coraggio politico di fare piena luce sui mandanti e sulle coperture. È inaccettabile che ci siano ancora zone d’ombra, reticenze, omissioni. Non basta commemorare, bisogna pretendere risposte. Il MoVimento 5 Stelle continuerà a stare dalla parte dell’Associazione dei familiari delle vittime, che da decenni chiede giustizia senza mai piegarsi. Onorare la memoria significa anche garantire che nulla di simile possa ripetersi, e per farlo servono verità, responsabilità e trasparenza. La memoria non è un rito, è un impegno civile e politico. Chi oggi minimizza o tenta di riscrivere quella pagina vergognosa della storia italiana si pone contro la democrazia e contro Bologna.”
La nota deputata e coordinatrice regionale di Forza Italia per l’Emilia-Romagna Rosaria Tassinari