Stazione. Uil Polizia: con l'apertura del sottopasso esploso problema sicurezza


"Il nuovo sottopasso della stazione di Rimini è un'arteria vitale per chi va e viene, ma purtroppo ha attirato anche una clientela non gradita". A lanciare l'allarme è il sindacato di Polizia della Uil che torna ad accendere l'attenzione sulla difficoltà che vivono gli agenti a presidio della stazione ferroviaria.
"E’ stato implementato - spiega la UIL - l'impianto di videosorveglianza collegato alle centrali operative di Polizia Locale, Polizia di Stato e Carabinieri per la consultazione in diretta e differita. E noi ci domandiamo, ma la Polfer con quali uomini può farlo?". Il sindacato torna ad accendere i riflettori, cosi come aveva fatto durante l'estate sulla carenza significativa di organico: "I nostri poliziotti, due o al massimo tre per turno, dovrebbero moltiplicarsi come "pani e pesci" per coprire un'area che, a causa di nuovi snodi e di un'intelligente disposizione di attività commerciali con un guadagno incerto, è diventata un vero e proprio "centro d'attrazione"; per borseggiatori, spacciatori e molesti vari. Vicino al capolinea del Metromare sembra di essere in un film, ma senza la sceneggiatura: solo un'esplosione di illegalità e di sbandati che vedono la stazione come una succulenta preda da saccheggiare".
E ancora: "I nostri agenti ci mettono l'anima, il cuore e anche la salute, ma il presidio si trova a combattere contro una marea di persone. Non si può garantire la sicurezza con una manciata di agenti lasciati soli in una zona che attira una platea sempre più variegata e, purtroppo, non sempre benintenzionata Non possiamo più fare finta di niente". La richiesta del sindacato è che le istituzioni facciano squadra: "la sicurezza è un lusso che Rimini non può più permettersi di trascurare".