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sfruttamento ed estorsione

Scoperta casa di prostituzione per transessuali, una persona indagata

In foto: repertorio
repertorio
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Gio 6 Nov 2025 19:30 ~ ultimo agg. 19:41
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Reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, ma anche estorsione. Sono queste le accuse nei confronti di una transessuale peruviana di 43 anni, residente a Rimini e in Italia da almeno 20 anni, sposata con un 46enne milanese, alla quale i carabinieri hanno notificato un'ordinanza della gip Raffaella Ceccarelli di obbligo di dimora nel comune di Rimini, aggravato dalla permanenza notturna, unitamente all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria con cadenza quotidiana. 

Dalle indagini coordinate dal sostituto procuratore Luca Bertuzzi, la transessuale (difesa dall'avvocato Enrico Graziosi) avrebbe agevolato l'arrivo a Rimini di alcune connazionali transessuali che vivevano in Perù al fine di far loro esercitare la prostituzione. I fatti contestati vanno dal 2021 al 2024. In quell'arco temporale la 43enne avrebbe anticipando le spese di viaggio e fornito alle connazionali anche un alloggio in un appartamento di Miramare affittato a nome del marito. L'immobile, di 40 metri quadrati destinati ad uso deposito, veniva utilizzato come casa di prostituzione in cui si consumavano i rapporti con i vari clienti.

La somma chiesta alle transessuali per l'ingresso in Italia, per agevolarle nel lavoro e nelle pratiche per i soggiorni (in alcuni casi la Questura di Rimini avrebbe rilasciato permessi di protezione internazionale) poteva arrivare fino a 10mila euro a persona. Cifra nella quale non era compreso il canone mensile per l'affitto della casa d'incontri, che poteva variare dai 200 ai 350 euro. Ulteriori richieste di denaro potevano riguardare - secondo l'accusa - la creazione e la pubblicazioni di annunci hot su vari siti d'incontri. In un caso, l'indagata avrebbe persino rivolto minacce ad una delle connazionali per ottenere la restituzione della somma anticipata per il suo ingresso in Italia. Da qui la contestazione del reato di estorsione.

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