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chiuse le indagini

Scontro fatale con un escavatore in via Euterpe, sette indagati

In foto: la Suzuki Vitara dopo l’impatto e nel riquadro Roberto Sancisi
la Suzuki Vitara dopo l’impatto e nel riquadro Roberto Sancisi
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 2 min
Mer 13 Dic 2023 20:23 ~ ultimo agg. 6 Giu 15:41
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Omicidio stradale in concorso. E’ questo il reato che la Procura di Rimini contesta alle sette persone indagate per la morte di Roberto Sancisi, 78enne santarcangiolese che la mattina del 24 ottobre 2022 morì sul colpo mentre era alla guida della sua Suzuki Vitara, scontratasi con un escavatore che stava trasportando una grossa griglia in ferro posizionata nella parte anteriore del mezzo e agganciata alle benne. L’impatto, violentissimo, avvenne proprio contro la griglia, che sfondò il parabrezza e il tetto della Vitara, aprendola come una scatoletta. Del tutto inutili furono i soccorsi del 118.

Secondo quanto ricostruito dalla polizia Locale di Rimini, l’escavatore era uscito dal cantiere adiacente alla via Euterpe, lato monte, e stava attraversando le quattro corsie (compreso lo spartitraffico) in direzione del parco La Cava. Proprio in quell’istante sopraggiunse la Suzuki guidata da Sancisi, che procedeva nella corsia lato mare in direzione Ravenna. Lo schianto fu inevitabile. Stando alle indagini, il 78enne non avrebbe commesso alcuna infrazione. La Procura, invece, tra le diverse accuse mosse a vario titolo ai sette indagati, contesterebbe il mancato intervento dei mossieri, che in quei frangenti non avrebbero regolato il traffico.

Dei sette indagati, sei (difesi dagli avvocati Gilberto Gianni e Massimiliano Cornacchia) fanno parte con vari ruoli della Cbr, la Cooperativa Braccianti Riminese aggiudicataria dei lavori, e uno di Autostrade per l’Italia, società che aveva appaltato i lavori proprio alla cooperativa. Con la chiusura delle indagini e il conseguente atto di notifica, le difese potranno presentare eventuali memorie difensive.

Sancisi, ex postino, attivo nel mondo del ciclismo amatoriale del territorio, era molto conosciuto a Santarcangelo. Ha lasciato la moglie, i figli e i nipoti, che si sono affidati all’avvocato Umberto De Gregorio affinché venga fatta chiarezza su una morte che definiscono assurda. Pronta una richiesta di risarcimento danni milionaria.

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