All’indomani del verdetto sulla Capitale della Cultura 2026, che sarà L’Aquila, a Rimini ci sono ancora commenti. Petrucci del PD replica alle frecciate della minoranza. Angelini (3V) invita a superare le polemiche e ragionare su servizi e identità del territorio.
Il commento di Matteo Petrucci, capogruppo consiliare del PD:
“Complimenti a L’Aquila, proclamata Capitale della cultura 2026. Sono contento per una città ricca di passato e risorse alla quale mi sento emotivamente molto legato: in uno dei momenti più tragici della sua storia, durante il mio periodo di Servizio Civile, ha saputo segnarmi nel profondo ed insegnarmi tantissimo. Ma non merita questo riconoscimento per quanto ha sofferto, lo merita proprio per la bella realtà che è. Tra le candidate egualmente meritevoli c’era, secondo me, anche la nostra Rimini.
Come accade in tutte le competizioni però, a vincere è sempre e solo una partecipante ed i fattori che possono incidere sulla scelta finale sono molteplici.
Rimini ha giocato la sua partita in maniera coerente e credibile, forte della sua storia e del percorso di crescita virtuosa che ha imboccato oltre un decennio fa. Nell’affermare che per noi non è stato un percorso vano non cadiamo nella retorica ma è la la verità perché ora, e cito testualmente il Sindaco, “abbiamo disegnato una traiettoria di sviluppo, anche culturale, della città di Rimini da qui ai prossimi anni”. Parole del nostro Sindaco che ci ha sempre messo la faccia in questo percorso, come sta facendo in ogni questione.
Ora dalla Minoranza sentiremo dire che non hanno proclamato Rimini perché da millemila anni l’Anfiteatro è ostaggio del CEIS, perché Palazzo Lettimi non è riqualificato, ecc…
Figuriamoci se battaglie così grandi come quella legata alla Capitale della cultura si giocano su temi singoli.
La verità è che in maniera malsana c’è una parte politica della città che, per questioni meramente elettorali, gode nel vedere Rimini non tagliare determinati traguardi. Ad esempio è così anche per il progetto del nuovo stadio: il centro-destra spera che in questi sessanta delicati e decisivi giorni accada qualcosa di decisivo che faccia saltare tutto. Purtroppo per loro non hanno tanti appigli grazie ai quali reggersi in piedi e quindi devono sperare che non si chiudano positivamente determinate partite per farsi forza. Problemi loro se propinano alla città narrazioni disordinate e prive di logica.
Rimini ha di fronte a sé sfide importantissime, che altre realtà impiegheranno ancora anni solo per poterle immaginare, nelle quali abbiamo il dovere di credere visceralmente.
Ancora complimenti a L’Aquila, città che non finirò mai di ringraziare”.
Il commento di Matteo Angelini, consigliere comunale del 3V:
Rimini Capitale della Cultura 2026, purtroppo non ce l’abbiamo fatta. I complimenti doverosi, meritati vanno a chi invece ed è riuscito a tagliare il traguardo prima di noi con merito. Sinceramente non ho alcuna voglia di entrare nella disputa in atto tra forze di maggioranza ed opposizione, fin da piccolo mi hanno insegnato l’importanza del gioco di squadra e di come se si vince si vince tutti, ma altrettanto se si perde, si perde tutti. L’umiltà ed il buon senso oggi dovrebbero portare ad interrogarci su cosa non ha funzionato, su cosa ha funzionato meno rispetto chi ha vinto.
Troppo facile ora dare la colpa al Governo attuale e a presunti favoritismi, troppo facile oggi buttarsi la croce addosso tra destra e sinistra e centro a livello locale. La realtà è solo una, Rimini ha mancato un obiettivo importante e TUTTI oggi sono nella stessa medesima posizione. A livello di contributo personale, nel mio piccolo posso dire che forse Rimini oggi dovrebbe continuare a lavorare quel senso di appartenenza alla città e alle proprie radici che talvolta in tanti ci dimentichiamo di avere solo perché quello ci sta antipatico e quell’altro lo consideriamo un incapace.
Prendiamo il buono scaturito da questo percorso e andiamo ad intervenire ora sui temi caldi della nostra città, la sicurezza, l’ambiente ed i servizi, facciamo sì che Rimini torni ad essere una città più vivibile, tanto per i residenti quanto per i turisti, valorizziamo tutto il territorio, che non è solo Rimini ma tutte le nostre periferie, abbiamo una vallata che è qualcosa di clamoroso da quanto è bella. Ragioniamo d’insieme.