Indietro
menu
non contro popolo israeliano

La regione interrompe relazioni istituzionali con Israele. Anche Rimini aderisce

In foto: Benjamin Netanyahu
Benjamin Netanyahu
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Sab 31 Mag 2025 18:00 ~ ultimo agg. 1 Giu 15:58
Tempo di lettura 3 min

La Regione Emilia-Romagna interrompe ogni forma di relazione istituzionali con il governo di Israele. Lo ha annunciato il presidente Michele de Pascale in una lettera inviata ai componenti della giunta e ai dirigenti. De Pascale chiede di interrompere "i rapporti anche con tutti i soggetti riconducibili al governo che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato".

"Ciascuno di noi è chiamato a fare quanto è nelle proprie possibilità, nel pieno rispetto delle leggi e delle competenze costituzionali, per contribuire a fermare le violenze in corso", sottolinea De Pascale, ricordando che "questa posizione è assunta nei confronti dell’attuale Governo israeliano, non del popolo israeliano, né tanto meno delle persone di religione ebraica e delle comunità ebraiche presenti in Emilia-Romagna, da sempre protagoniste del dialogo interreligioso e dell’impegno contro ogni forma di violenza".

"La nostra Regione- conclude de Pascale- ha promosso con tutte le proprie forze la pace tra israeliani e palestinesi, ha condannato senza ambiguità le organizzazioni terroristiche come Hamas, il massacro del 7 ottobre e chiesto la liberazione degli ostaggi". E, "coerente con i valori della Costituzione Repubblicana, contrasta ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ovunque si manifestino".

All'invito di De Pascale risponde anche il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad: "A fronte delle gravissime violenze in atto contro il popolo palestinese nella Striscia di Gaza, Cisgiordania e resto della Palestina, in considerazione anche del procedimento avviato dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, chiedo alle strutture del Comune di Rimini di interrompere ogni forma di relazione istituzionale con i rappresentanti del suddetto Governo e con tutti i soggetti ad esso direttamente riconducibili che non siano apertamente e dichiaratamente motivati dalla volontà di porre fine al massacro in corso o dare cure e accoglienza alle persone in fuga dai territori in guerra, fino a che il rispetto del diritto internazionale non venga ripristinato. Questa posizione è assunta nei confronti dell'attuale Governo israeliano, non del popolo israeliano, né tanto meno delle persone di religione ebraica e dei cittadini di religione ebraica presenti a Rimini, da sempre protagonisti del dialogo interreligioso e dell'impegno contro ogni forma di violenza. Così come il nostro Comune, coerente con i valori della Costituzione Repubblicana, contrasta ogni forma di antisemitismo, razzismo e discriminazione, ovunque esse si manifestino. Ciascuno di noi è chiamato a fare quanto è nelle proprie possibilità, nel pieno rispetto delle leggi e delle competenze costituzionali, per contribuire a fermare le violenze in corso. Ringrazio il Presidente Michele De Pascale per questa iniziativa".

Altre notizie