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Rapporto economia. Domani manifestazione per modello alternativo

di Redazione   
Tempo di lettura 5 min
Mar 27 Mar 2012 13:47 ~ ultimo agg. 15 Mag 14:30
Tempo di lettura 5 min

una frase che per Pari “calza a pennello rispetto al comportamento di Manlio Maggioli.
Infatti più si leggono le esternazioni di Manlio Maggioli, più ci si convince di quanto siano necessarie e giuste le sue dimissioni da presidente della Camera di commercio.
Maggioli ora richiede che tutte le parti “si mettano intorno ad un tavolo”, ma, per arrivare a ciò che lui propone cioè affrontare con “unità di intenti” i gravi problemi dell’economia riminese, è necessaria un’operazione di verità cominciando a dire che grandi responsabilità di questa situazione, non solo riminese, ma nazionale, derivano dall’enorme evasione fiscale che si produce e che a produrla non sono certo i lavoratori, ma gli imprenditori come Maggioli.
Credo che ad indignarsi dovrebbero essere anche i tanti imprenditori sani, cioè quelli che con mille sacrifici riescono comunque ad essere onesti e non portano capitali all’estero per poi scudarli grazie ad una legge che ha provocato la contrarietà di tutta Europa.
L’economia riminese, ma questo Maggioli non lo dirà, vive ancora più acuti motivi di crisi perché ha poggiato per decenni sulla rendita finanziaria ed immobiliare, il sistema del credito è sostanzialmente bloccato e incapace di sostenere gli investimenti produttivi perché per anni ha elargito milioni di euro a chi intendeva speculare sul mattone e come tutti sappiamo oggi quel mercato è bloccato“.
Per chiedere un’economia diversa da questo modello, SEL ribadisce l’invito alla controiniziativa convocata da cittadini e organizzazioni per domani alle 16 davanti all’Università dal titolo “Per un’altra economia.
Manifestazione i cui aderenti hanno trasmesso un nuovo intervento di cui pubblichiamo alcuni passaggi:
La vicenda Maggioli rappresenta un ulteriore salto indietro: quello che prima veniva attuato ma sottaciuto per pudore e palese condanna sociale, ora viene addirittura sbandierato come elemento di vanto e impunità.
Il ricorso all’evasione fiscale (che per entità, vorremmo ricordarlo, prima dello scudo fiscale del governo Berlusconi sarebbe stato perseguito penalmente) e l’assenza di responsabilità sociale vengono proposti/imposti con arroganza dal Maggioli presidente/imprenditore come caratteri “naturali” del fare impresa a Rimini, come elementi affatto ostativi dell’accesso alla cosa pubblica (anche ai livelli più alti).
Con questa logica l’interesse collettivo viene piegato all’interesse privato, la credibilità delle istituzioni pubbliche viene minata, l’economia del territorio viene inquinata (in questo senso è paradossale che il Maggioli che scuda 2 milioni di euro ed è indagato dalla Procura di Forlì sia lo stesso che introduce un convegno sulla “sana” economia riminese, sia lo stesso che ha in appalto il servizio di riscossione tributi da parte di diversi Enti Locali).
Ma ciò che più desta preoccupazione è la condivisione di questa logica da parte della maggioranza del Consiglio della Camera di Commercio di Rimini e la sostanziale “presa d’atto” da parte delle istituzioni locali.
Va invece ribadito fermamente che la maggioranza dei cittadini riminesi non è più disposta a legittimare un sistema economico e sociale fondato sull’irregolarità, lo sfruttamento del lavoro e la sperequazione della ricchezza.
Il modello economico riminese va ripensato a partire dai valori imprescindibili di legalità ed equità.
In quest’ottica la vicenda Maggioli assume una valenza simbolica: necessita di una ferma condanna in quanto potenziale apripista di un modo pernicioso del fare economia e politica a Rimini; deve essere occasione di dibattito e approfondimento su quale modello economico e sociale i riminesi vogliono per la propria città”.

Fabio Pazzaglia, consigliere comunale di SEL Fare Comune, rinnovando la sua adesione, scrive:
“Se la classe dirigente economica riminese vuole dare un contributo reale al fine di combattere la pesante crisi economica che
attanaglia anche la nostra realtà deve innanzitutto cambiare valori di riferimento. Cominciando col concorrere alla spesa pubblica in ragione del proprio reddito. Se é vero che siamo sull’orlo del baratro chi ha di più dovrebbe pagare di più. Altro che scudo fiscale! Esiste un modello economico diverso, quello attuale ha generato la crisi che stiamo attraversando. I
rappresentanti del mondo economico devono cominciare a misurarsi con un altro modello di economia più rispettoso delle fasce più deboli economicamente e socialmente e irriverente verso i potentati e le lobby economiche”

Gli aderenti:

Alfio Fiori, cooperatore
Savio Galvani, consigliere comunale FDS
Fabio Pazzaglia, consigliere comunale SEL – Fare Comune
Marcello Ceccarelli, ristoratore
Irene Banci, operatrice sociale
Renato Socci, sindacalista
Federazione della Sinistra di Rimini
Sinistra Ecologia Libertà di Rimini, Bellaria, Misano
Franco Dieta, sindacalista
Andrea Zanzini, imprenditore
Eugenio Pari, operatore sociale
Maria Teresa Marano, sindacalista
Marco Rinaldi, sindacalista
Giovanni Benaglia, commercialista
La Fabbrica di Nichi di Rimini
Collettivo Studenti Rimini
Massimo Spaggiari, Arci Rimini
Giancarlo Rossi, pensionato
Werther Mussoni, cooperatore
Laboratorio Sociale Paz
Centro Sociale Grotta Rossa
Ass. Rumori Sinistri
Marco Moretti, cooperatore
Collettivo/lista Fare Comune
Leonardo Montecchi, psichiatra
Emilio Manaò, Rete GLBTQE
Alauddin Sikder
Daniele Leardini
Sabina Casa
Agnese Rastelli
Fabrizio Bagnolini
Emanuela Vandi
Lorella Casadei
Andrea Zanotti
Giovanna Coppola
Ermes Fabbiani
Gabriel Strafella
Vincenzo Terlizzi
Silvia Fabbri
Luca Santarelli
Gabriele Brizzi
Fabrizio Bagnolini
Alessandra Pecci
Pamela Corazzi
Corrado Paolizzi
Paolo Bissaro
Mattia Pari
Michela Busi

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