Paura Blutongue. Coldiretti: allevamenti a rischio, la Regione intervenga


Preoccupa nel riminese la Bluetongue. Coldiretti Emilia Romagna ha chiesto alla Regione di mettere in campo strumenti straordinari per fronteggiare l’epidemia che sta mettendo in ginocchio gli allevamenti, in particolare quelli ovini. La richiesta è stata presentata ufficialmente il 18 luglio. Secondo l’associazione, una delle situazioni più gravi è in provincia di Rimini. Si tratta di una malattia virale non trasmissibile all’uomo, causata da virus trasmessi da moscerini. Colpisce pecore, capre e bovini, provocando febbre, edemi alla testa e lingua blu violacea, disturbi respiratori e riproduttivi, fino alla morte nei casi più gravi.
In Italia la malattia è presente fin dagli anni 2000 con un incremento significativo a partire dal 2023. Lo scorso anno i focolai sono stati 798 in Italia, 9 dei quali in Emilia Romagna. I mesi estivi sono quelli più a rischio. La situazione in questo 2025 sembra però peggiorata. Un centinaio di pecore dell’azienda agricola Pecora Nera di Coriano sono state colpite dall’epidemia ma ci sarebbero anche altri focolai in provincia. La diffusione sembra essere collegata a una circolazione già attiva nelle province di Ascoli e Macerata che si è propagata rapidamente lungo i corsi d’acqua.
Il presidente di Coldiretti Rimini Guido Cardelli Masini Palazzi evidenzia l’alto tasso di mortalità e il rischio per la tenuta stessa del comparto. Si chiede quindi l’istituzione di un fondo ad hoc da almeno 100mila euro per finanziare l’acquisto dei vaccini e garantire la gratuità della vaccinazione per tutti gli allevatori. Purtroppo infatti, pur prevista dai protocolli regionali, la vaccinazione contro la Bluetongue resta volontaria e a carico delle imprese, evidenzia il direttore di Coldiretti Rimini Alessandro Corsini. E purtroppo, in un momento complicato per tante aziende agricole, si tratta di costi non sostenibili. L’unico strumento efficace per arginare il virus è la vaccinazione su vasta scala, aggiunge Corsini, fattibile solo con una regia regionale. Ci sono poi i danni già subiti. “Molti capi sono morti – ricorda il vicedirettore Giorgio Ricci - chiediamo che, oltre al piano vaccinale, venga attivato uno strumento di indennizzo immediato per le imprese colpite”. “Non si tratta infatti solo di contenere il contagio – conclude – ma anche di salvare molte realtà produttive locali, spesso a conduzione familiare, che ogni giorno lavorano con serietà e fatica”.