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in corte d'assise

Omicidio Paganelli, primi testimoni in aula. Si parte dai figli di Pierina

In foto: Chiara e Giuliano Saponi
Chiara e Giuliano Saponi
di Lamberto Abbati   
Tempo di lettura 6 min
Lun 10 Nov 2025 09:56 ~ ultimo agg. 13:58
Tempo di lettura 6 min

Si entro nel vivo del processo a carico di Louis Dassilva per l'omicidio di Pierina Paganelli. Oggi in aula compariranno i primi testimoni. I primi indicati dal pubblico ministero, Daniele Paci, sono i figli della vittima: Chiara, Giacomo e Giuliano Saponi

Chiara Saponi ripercorre la storia tra Manuela Bianchi e suo fratello Giuliano: "La loro era una relazione tra alti e bassi, avevano problemi economici anche perchè Giuliano faticava a trovare un lavoro. Gli avevano persino pignorato tutti i mobili di casa e, all'inizio della loro storia furono costretti ad andati a vivere da nostra madre. Nella primavera del 2023 Manuela aveva deciso di andare via di casa, me lo disse mio fratello Giacomo. Nel cuore di Manuela c'era un'altra persona e mi fu detto che aveva bisogno fare chiarezza".

Sulla madre Pierina: "Non aveva né nemici né timori e nemmeno debiti. Mia madre l'ho vista 10 giorni prima che morisse, l'avevo accompagnata a prendere gli occhiali da vista. Poi prese il Covid e fino al giorno dell'omicidio non ci siamo più viste. Mia madre mi disse che nell'ultimo periodo vedeva Manuela spesso nervosa. L'amante di Manuela? Mia madre pensava fosse un residente del complesso di via del Ciclamino. Io non ho mai fatto ricerche per capire chi fosse l'amante della moglie di mio fratello. Se poteva averlo fatto mia madre? Non credo perché lei mi raccontava tutto e nel caso me lo avrebbe detto". 

Sul rapporto tra Pierina e Manuela: "Avevano un banco di profumi al mercato. Mia madre l'ha sempre ritenuta una figlia. Quando ha saputo che voleva andare via casa, le parlò. Ebbero una prima discussione". Sul fatto che nella borsa della vittima fu trovato un salvaslip usato, Chiara Saponi ha precisato: "Non era una cosa che appartiene a mia mamma, non lo avrebbe mai messo".

Sul rapporto con sua madre: "Avevamo un rapporto stupendo, la mamma c'era per tutti noi, era molto presente, era un punto di riferimento, siamo stati molto fortunati. Parlavamo di qualsiasi cosa. Io abitavo a San Marino e una volta a settimana lei veniva da noi, anche per stare con i suoi nipoti. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile. Non si meritava una cosa del genere. E' stata dura, ma siamo andati avanti anche per arrivare a questi giorni".

Chiara Saponi risponde alle domande della difesa di Dassilva: "Giuliano è sempre stato succube di sua moglie Manuela. Dal risveglio dal coma di Giuliano in poi non abbiamo avuto discussioni con Manuela. Manuela non era mai contenta di nulla, si lamentava del fatto che noi non la capivamo e non l'aiutavamo. Con Giuliano si lamentava che Pierina non la capiva. Quando a Manuela fu chiesto se il suo amante avrebbe potuto mai fare del male a Giuliano, ricoverato d'urgenza in ospedale per l'incidente, lei ci disse che non era possibile, perché il suo amante era una persona buona".

Ora sul banco dei testimoni è salito Giacomo Saponi: "Ho appreso della morte di mia mamma il 4 ottobre 2023 mentre ero già in ufficio. Ho ricevuto una telefonata da Manuela Bianchi, che piangeva e urlava frasi sconnesse. Mi disse che mia madre era morta ed era in fondo alle scale del condominio. Quando andai sul posto Manuela mi abbracciò, mi disse che l'aveva trovata lei, che c'era tanto sangue e che mia madre non aveva le mutande. Disse che subito non l'aveva riconosciuta e che si era portata ai piani della palazzina a chiedere aiuto".

Giacomo Saponi sull'amante di Manuela Bianchi: "Sapevamo che aveva un amante da prima dell'incidente di mio fratello, dal 9 aprile per l'esattezza, ma non chi fosse. Parlando con Manuela, mi disse che aveva una frequentazione, che era corrisposta e non voleva rinunciare a questa cosa. 'Era una persona che non poteva non vedere', mi disse". Pochi giorni dopo il ricovero di Giuliano, a Cesena, a causa dell'incidente, Manuela chiese ai medici se poteva essere stato aggredito. Allora le chiesi se il suo amante abitava a Villaggio San Martino. Fu vaga, mi disse solo che era un uomo molto forte, con le mani d'oro, un ex militare. Mettendo insieme queste informazioni, a mia madre venne in mente che c'era un ex militare che abitava proprio nel blocco dei condominii di via del Ciclamino e aveva ipotizzato potesse trattarsi di questo uomo. Abbiamo scoperto che Dassilva era l'amante di Manuela dopo il delitto, in quanto un'amica in comune di mia sorella Chiara e di Manuela sapeva chi fosse. Glielo aveva detto proprio Manuela alcune settimane prima. Così, dopo il delitto di nostra madre, decidiamo di andare a fondo a questa storia e questa amica di mia sorella ci gira lo screen del profilo Facebook di Louis Dassilva, dicendo che era lui. Io, inizialmente, non sapevo neppure fosse il loro dirimpettaio".

Sul suo rapporto con Manuela Bianchi: "Per me parlare di Manuela non è facile, ha fatto parte della nostra famiglia fin da ragazzina, si può comparare ad una sorella. Lei è una donna a cui piaceva fare la vittima, una manipolatrice, la colpa è sempre degli altri. Quando proposero Manuela Bianchi come amministratore di sostegno di mio fratello, dissi: 'Tutti tranne lei'. Poi, però, gli avvocati mi fecero ragionare sul fatto che lei e Giuliano avevano diverse cose cointestate e che era la soluzione migliore. Per Manuela, nostra madre era diventata il male assoluto, la causa di tutti i suoi problemi".

Su Loris Bianchi, fratello di Manuela: "So che a Giuliano Loris non piaceva, avevano una relazione burrascosa, non apprezzava la compagnia che aveva e il suo modo di fare. Non gradiva che sua figlia Giorgia stesse insieme a Loris, riteneva la cosa fosse poco edificante. Lo riteneva instabile, pericoloso non fisicamente ma per l'influenza che poteva avere sulla figlia. Loris è sempre stata una persona permalosa. Mia madre era a conoscenza dell'antipatia che mio fratello nutriva per Loris".

Sulla madre Pierina: "L'ultima volta che ho visto mia madre - dice commuovendosi e trattenendo a fatica le lacrime - viva era proprio il 3 ottobre 2023, mi venne a trovare a lavoro, in ufficio. Abbiamo parlato, abbiamo scherzato, abbiamo parlato anche della festa per le dimissioni imminenti di Giuliano. Poi ci siamo salutati ed è stato un bel saluto".

 

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