Omicidio Paganelli, al via il processo a carico di Louis Dassilva


Si è aperto oggi, 15 settembre, il processo in Corte d'Assise nell'aula Falcone Borsellino del tribunale di Rimini a carico di Louis Dassilva, imputato per l'omicidio di Pierina Paganelli. La Corte ha fatto il suo ingresso in aula verso le 9.40. Presenti anche tanti cittadini ad assistere al processo.
In aula ci sono i figli di Pierina Paganelli, Giacomo, Chiara e Giuliano Saponi, le sorelle della vittima, e la nipote. Non presente, invece, la nuora, Manuela Bianchi. Louis Dassilva è seduto tra i suoi avvocati, Riario Fabbri e Andrea Guidi. Tre file dietro è seduta la moglie Valeria Bartolucci.
La Corte si è subito ritirata in camera di consiglio per esprimersi sulla prima questione, la richiesta di ammissione delle telecamere in aula. L'accusa, con il pubblico ministero Daniele Paci, ha chiesto la non ammissione delle telecamere, con possibilità, a fine processo, di poter aver il girato integrale del procedimento (riprese audiovisive) ripreso dalla telecamera del tribunale installata nell'aula. D'accordo anche gli avvocati delle parti civili, Monica e Marco Lunedei, e Alfredo Andrea Scifo.
La Corte d'Assise di Rimini, non ravvisando un interesse sociale alla conoscenza del dibattimento e ritenendo che l'ammissione delle riprese audiovisive e fonografiche potrebbe nuocere al sereno e regolare svolgimento del processo, influenzando così la genuinità delle testimonianze, non ammette le telecamere all'interno dell'aula. Autorizzato, invece, lo scatto di singole fotografie alle parti che hanno prestato il loro consenso. Per la presidente della Corte, Fiorella Casadei, "il diritto di cronaca è garantito dalla presenza in aula dei giornalisti".
La difesa di Louis Dassilva ha chiesto alla Corte la nullità dell'incidente probatorio di Manuela Bianchi per non aver messo a disposizione delle parti la conseguente videoregistrazione. Contestate anche le aggravanti della premeditazione e della crudeltà a causa - sostiene la difesa - dell'indeterminatezza del capo di imputazione, poi integrato in un secondo momento. Secondo l'avvocato Riario Fabbri, vi sarebbe stato anche il mancato deposito di alcune intercettazioni ritenute molto importanti per costruire l'attività difensiva di Dassilva. Seconda questione sollevata inerente sempre alle intercettazioni: l'inaccettabilità e quindi l'inutilizzabilità delle ambientali datate 4 ottobre 2023, chieste con urgenza dal pm e autorizzate dal gip.
Secondo il pm Daniele Paci, non vi è stata nessuna lesione del diritto di difesa. In particolare nella trascrizione dell'incidente probatorio di Manuela Bianchi da parte del consulente, poi consegnata alle parti, non vi era nulla di meno rispetto alla videoregistrazione.