Metalmeccanici. Nel nuovo contratto aumento salariale e prove di orario ridotto
Dopo quattro giorni di trattativa tra Fim-Fiom-Uilm e Federmeccanica-Assistal, è stato firmato il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei metalmeccanici con un aumento salariale sui minimi contrattuali di 205 euro al livello medio (C3) in quattro anni. E' stata salvaguardata la struttura della parte economica del contratto, con garanzia dell’adeguamento all’Ipca-nei, quota salario aggiuntivo, clausola nel caso in cui l’inflazione dovesse avere dei picchi negli anni di vigenza del CCNL. Questo sistema è quello che garantirà realmente la difesa dei salari dall’erosione inflattiva. Per Fim-Fiom-Uilm tra gli altri i temi importanti emersi: l’avvio di una sperimentazione sulla riduzione dell’orario di lavoro che verrà affidata a una commissione specifica sul tema. Previsto anche il contrasto alla precarietà con una percentuale garantita di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tempo determinato legata alle causali per prorogare i contratti di durata di 12 mesi, avanzamenti per regolare il mercato del lavoro con l'introduzione del diritto alla stabilizzazione per i lavoratori somministrati a tempo indeterminato. Ulteriori novità sono rappresentate dal rafforzamento delle regole sui cambi appalti privati, dall’innovazione della normativa sulla gestione collettiva ed individuale dei PAR, dal miglioramento della malattia per i malati gravi e i lavoratori disabili. Altra importante novità è la riduzione oraria per i lavoratori addetti ai turni più disagiati e possibilità di utilizzare fino a tre giornate di PAR senza preavviso a fronte di imprevisti.
I segretari generali di Fim-Fiom-Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella dichiarano: “È stata una trattativa molto sofferta, ma siamo riusciti a superare le distanze e a firmare un buon contratto. Abbiamo salvaguardato il potere d’acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici e rafforzato diritti e tutele".












