Mercato Immobiliare: compravendite in crescita, problema affitti e alberghi


Prezzi al rialzo, compravendite in crescita, criticità per gli affitti. L’andamento 2024 del mercato immobiliare e creditizio riminese è stato al centro di un approfondimento da parte di Tecnocasa. Un focus particolare è arrivato sul settore alberghiero dove sono centinaia le strutture fuori mercato che stentano a trovare un futuro.
Un settore immobiliare dinamico a Rimini nel 2024. Crescono del 18% le compravendite rispetto al 2023 e salgono anche i prezzi (+3,6% nel secondo semestre dello scorso anno). I tempi medi di vendita di attestano sui 112 giorni, il lieve aumento sul 2023, ma 10 anni fa ne servivano quasi 200. Il 72% degli acquisti viene effettuato per la prima casa ma crescono quelli per investimento. In calo invece le case vacanza. La casa a Rimini attira più gli italiani (89%) degli stranieri, in calo. La tipologia di abitazione più richiesta è il trilocale (40,5%), seguita dal bilocale (22,4%). Aumentano però le richieste di soluzioni indipendenti (12,1%). Gli appartamenti più venduti, dal punto di vista della classe energetica, sono quelli a livello basso (F-G), oltre il 61%, ma c’è anche un 11,5% di classi A-B, superiore al dato nazionale. In termini di costi, difficile andare sotto i 2500 euro al metro quadro con picchi che superano in alcune zone i 7000. La quasi totalità dei mutui è legata all’acquisto prima casa: a Rimini l’importo medio è di 132.777 euro con una durata di 27 anni. Oltre il 95% a tasso fisso. L’età del mutuatario è di circa 39anni. Maggiori criticità sul mercato delle locazioni: pochi immobili disponibili e affitti cresciuti del 20% in 10 anni. Per un trilocale il canone supera tranquillamente i 1000 euro al mese. "Come in tutta Italia c'è una scarsità di offerta - spiega Ermes Bertozzi, consulente Tecnocasa - in più, essendo Rimini una realtà di mare, molti propendono per gli affitti turistici. Il comune sta però cercando di premiare l'affitto a lungo termine con il canone concordato e vedremo che effetto avranno nel 2025 l'introduzione del CIN per gli affitti turistici e la diminuzione del numero massimo di immobili che si possono locare senza partita Iva."
Capitolo a parte i negozi: le quotazioni sono precipitate nelle compravendite e questo ha ingolosito chi cerca un buon investimento. In tanti acquistano per riaffittare con rendite lorde che arrivano al 10%. Molto richiesti anche i capannoni e gli spazi per uffici (dopo il calo registrato con l’avvento dello smart working).
C'è poi la nota dolente degli alberghi. Tantissima offerta e pochissimi imprenditori disposti ad investire su strutture purtroppo fuori mercato e con la necessità di interventi importanti, spiega Maurizio Rossi (affiliato Tecnocasa): 30/40 vendite ogni anno a fronte di 300/400 strutture. "Il comune deve pensare ad una soluzione per gli alberghi, non solo quelli chiusi ma anche quelli fuori mercato - spiega -. Non ci sono marginalità per un albergo di 20/25 camere considerando anche la spesa non solo per la riqualificazione estetica ma anche per la messa a norma". Strutture purtroppo senza mercato o a prezzi bassissimi. "Abbiamo compravenduto immobili alberghieri - conclude Rossi - al prezzo di un appartamento".
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