Indice criminalità Sole 24 Ore. La provincia di Rimini scende al 5° posto
Nella classifica sull'indice della criminalità del Sole 24 Ore, basata sui dati 2024, Rimini scende al quinto posto dal quarto dello scorso anno (reati denunciati nel 2023: 6.002,8 denunce ogni 100 mila abitanti, 20.418 totali). I delitti denunciati sono sette in più, 20.425 (+0, 03%), ma la percentuale scende a 5.995 denunce ogni centomila abitanti. Calano le denunce per reati di stupefacenti, rapine e danneggiamenti. Aumentano quelle per furti, oltre 11mila, e lesioni dolose (in entrambe le voci la provincia di Rimini è quarta a livello nazionale. Sale anche il numero di denunce per frodi informatiche, 1.598. I minori sono il 5% delle persone denunciate, gli stranieri il 43,1%, in linea con i dati regionali. Continua, per il terzo anno, il calo dei reati dopo gli anni del covid.
Sul podio tre grandi città: Milano, Firenze e Roma. Poi Bologna. A livello nazionale il 2024 rappresenta il quarto anno consecutivo di aumento delle denunce e diventa il secondo di fila in cui vengono superati i livelli di criminalità pre Covid.
Commenta il presidente della provincia Jamil Sadegholvaad: “Come segnala anche l’edizione odierna del Sole 24 Ore, la presenza dei 27 Comuni della provincia di Rimini nella classifica 2024 è motivata dal ‘passaggio quotidiano di centinaia di city user e turisti’. Un dato ormai statisticamente accettato; del resto proprio la graduatoria riportata quest’oggi dal Sole 24 Ore si sovrappone in maniera pressoché perfetta alla classifica dei territori che in Italia contano sui flussi turistici più consistenti. Prova provata che la cosiddetta ‘correzione turistica’ ha, in combinato disposto con quella che viene chiamata ‘propensione alla denuncia, direttamente proporzionale al grado di fiducia del cittadino verso le istituzioni e alla puntualità dei controlli da parte delle forze dell’ordine, contribuisce in maniera decisiva alla posizione della provincia di Rimini nella tradizionale analisi del quotidiano economico. Provando ad andare un po’ più in là, vale la pena sottolineare come nell’arco ormai trentennale della ricerca ci sia da registrare un calo del dato di oltre il 40 per cento (raffronto 1996/2024), a testimonianza comunque del lavoro fatto dal territorio, pur constatando il cronico disinteresse nazionale in ordine all’adeguamento degli organici di polizia nelle aree ad altissimo flusso turistico, sul fronte della risposte al tema decisivo della sicurezza e dell’ordine pubblico.
Vale la pena infine sottolineare due aspetti su cui si focalizza l’edizione odierna del Sole. Il primo relativo all’incidenza di minori denunciati (aumentata significativamente dopo la pandemia) e il secondo alla percentuale sul totale di stranieri responsabili di reati denunciati. Per quanto riguarda gli under 18, la provincia di Rimini si ferma al 5 per cento, in linea con il dato nazionale e comunque tra i meno elevati in Emilia-Romagna. Sugli stranieri, più o meno stesso impatto statistico sul piano regionale. E’ chiaro che questi due argomenti richiamano riflessioni approfondite sul ruolo e i compiti di famiglie, scuola, politiche di integrazione. Ma chiamano alla stessa maniera la responsabilità individuale, anche da parte di chi ha scelto di vivere in Italia. Su questo non ho alcun dubbio”












