Indietro
menu
Newsrimini Politica Rimini

Indennità contestate ai dipendenti comunali. I commenti politici

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Lun 25 Ott 2010 16:54 ~ ultimo agg. 14 Mag 00:43
Tempo di lettura 3 min

Eraldo Giudici, consigliere comunale Popolari Liberali

I 2,6 Milioni di Euro, che qualcuno pensa di “risucchiare” con gli interessi dalle buste paghe dei dipendenti comunali di Rimini, arbitrariamente per quanto ci è dato capire, potrebbero essere utili a chiudere i buchi di un bilancio che fa acqua da tutte le parti.
Possibile che nessun ruolo sia mai stato svolto in tutta questa vicenda da Sindaco, Assessori e Dirigenti preposti, che avevano l’obbligo, volta per volta, di accertare la fondatezza del credito vantato dai lavoratori e dell’ erogazione delle somme pattuite, e che nessuno di loro sia mai chiamato a risponderne in caso di errori.
Lascia interdetti l’intempestività del confronto con le rappresentanze dei lavoratori interessati, di una questione che certamente “bolliva” da mesi, foriera di disagi per tante famiglie nel caso malaugurato di riduzione degli stipendi.
C’è poi da domandarsi: non è che, sotto il profilo civile, certe azioni siano andate prescritte per decorrenza dei termini ?
In tal caso la responsabilità amministrativa e contabile potrebbe rimanere in capo solo a chi ha gestito malamente tutta questa vicenda?
Sono davvero annullabili accordi privatistici, regolarmente sottoscritti fra Amministrazione e Sindacati, che ormai sono la norma anche nella pubblica Amministrazione?
E se così non fosse, chi indennizzerà i dipendenti, infatti non è ammissibile nemmeno alcun indebito arricchimento da parte del Comune.

E’ solo uno dei tanti pasticci di questa Amministrazione, giunta ormai a fine mandato, che dovrà essere sbrogliato nei mesi futuri.

Pasquale Barone, consigliere comunale Futuro e Libertà

Oggi la Polizia Municipale non è più la vecchia “guardia comunale” che oltre a fare le multe per rispettare i regolamenti della polizia urbana non faceva altro.

Oggi alla Polizia Municipale gli vengono assegnate mansioni importanti che vanno dal controllo della sicurezza del cittadino fino ad essere delegati dal Prefetto all’ausilio delle altre forze di polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico sul territorio di competenza.

Per svolgere tali mansioni non dovute, ma comunque pretese da Sindaci e amministrazioni comunali e statali dagli uomini e le donne della PM, si è deciso di riconoscere agli stessi una indennità di disagio per tutti gli operatori coinvolti. Tale indennità è stata concessa con delibere di Giunta e determine dirigenziali che hanno garantito la fattibilità legislativa dell’introito.

A quanto pare la Corte dei Conti ha ritenuto che le somme versate siano state date in maniera illegittima in quanto il procedimento andava fatto attraverso specifici progetti e non attraverso inserimenti nel contratto decentrato del lavoratore, chiedendo di rimettere le somme non dovute nel fondo dei lavoratori dell’Ente.

Allora l’amministrazione comunale di Rimini, invece di trovare soluzioni condivise a difesa dell’operato della PM, ha deciso di mettere le “mani in tasca ai lavoratori della sicurezza” per recuperare le risorse economiche concesse ai dipendenti della Polizia Municipale per effettuare mansioni a loro non dovute con un procedimento illegittimo.

Ma cosa centrano i lavoratori che comunque hanno dato attraverso mansioni non dovute il loro operato? Chi dovrebbe assumersi la responsabilità di tale illegittimo procedimento sono gli amministratori ed i dirigenti e non certo i lavoratori ……chi doveva controllare la legittimità degli atti emessi erano questi ultimi, gli unici firmatari dell’accordo sindacale, non certo i lavoratori che hanno subito tale illegittimo procedimento.

Mettere le mani in tasca ai lavoratori pur di non assumersi responsabilità, fralaltro ben pagata, è cosa indegna ed irrispettosa nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie che già da ottobre si ritroveranno con 1/5 dello stipendio in meno ….!!!!!

(nella foto Bove Eraldo Giudici)

Altre notizie
di Lamberto Abbati