Indebita percezione di borse di studio. Gdf scova truffa ai danni dell’Università


Esibivano documenti falsi per ottenere borse di studio nelle università dell’Emilia-Romagna, in particolare all’Alma Mater. La Guardia di Finanza di Bologna, in collaborazione con Ergo (l’agenzia regionale per il diritto allo studio), ha scoperto una truffa per oltre un milione di euro che riguarda circa 300 studenti di origine asiatica che avevano chiesto e in molti casi ottenuto contributi per frequentare i corsi universitari.
Il sistema fraudolento era stato ideato da cinque persone di origine asiatica, di cui tre ex studenti dell’ateneo bolognese, e prevedeva la falsificazione della documentazione che i connazionali appena iscritti ai corsi universitari dovevano allegare alle istanze per ottenere le borse di studio: da false attestazioni consolari su redditi bassi delle loro famiglie di origine a contratti d’affitto fasulli. Sono stati individuati alcuni piccoli monolocali nei quali, dai contratti d’affitto contraffatti, risultavano convivere oltre dieci studenti, che in realtà venivano ospitati da amici e conoscenti a titolo gratuito. L’attività illecita fruttava agli ideatori dai 300 ai 600 euro per ciascuna domanda presentata.
Le indagini, effettuate dal 1° Nucleo Operativo Metropolitano, hanno avuto origine dalle segnalazioni della ER.GO a seguito di controlli a campione, relativi alle annualità dal 2018 al 2021, svolti dallo stesso Ente regionale sulle numerose domande – circa 25.000 all’anno – inoltrate per l’ottenimento di una borsa di studio.
“Un sentito ringraziamento alla Guardia di Finanza di Bologna per l’operazione che ha permesso di portare alla luce un vergognoso sistema fraudolento messo in piedi a danno degli studenti, dei cittadini e della comunità regionale. Grazie all’efficace e pluriennale collaborazione che portiamo avanti con la stessa Guardia di Finanza e, più in generale, con le Forze dell’Ordine e tutte le Istituzioni coinvolte, impegnate a fare rispettare norme e legalità, è stato smascherato chi pensa di poter frodare a danno della collettività. E chi, con queste azioni, tenta di togliere diritti e benefici a coloro che ne hanno davvero bisogno”. Così il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e l’assessora all’Università, Paola Salomoni, sull’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza.
“Questa collaborazione – aggiungono Bonaccini e Salomoni – che vede impegnati nel sistema di segnalazioni e controlli Forze dell’Ordine, Università, ER.GO, Regione e Comune, ha dimostrato tutta la sua importanza ed efficacia, tanto più in una regione come la nostra, tra le più attrattive e con il saldo migratorio più alto”.
Il rapporto, infatti, tra gli studenti iscritti in Emilia-Romagna provenienti da altre regioni e i residenti emiliano-romagnoli iscritti in Atenei di altre regioni è il più alto a livello nazionale. Anche grazie a questa indagine, basata sulle annualità 2018-2021, l’Azienda regionale per il Diritto agli Studi Superiori dell’Emilia-Romagna sottolinea che, negli anni successivi, sono diminuite le posizioni giudicate dubbie e quindi segnalate alle Autorità competenti.