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Inceneritore Raibano. M. Bologna scrive a Napolitano

di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Sab 24 Gen 2009 14:15 ~ ultimo agg. 12 Mag 20:25
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Il testo della lettera

Al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano,

sono una giornalista scientifica che si è presa la briga di cercare soluzioni tecnologiche per la gestione dei rifiuti all’interno di Ecomondo, una fiera che si svolge tutti gli anni a Rimini, in novembre. Come risultato di questa ricerca, che ho concluso con la visita a diversi impianti, in funzione sia in provincia di Bergamo che in Veneto, ho pubblicato su You Tube http://www.youtube.com/watch?v=nKCMqdjxp-8 un videoprogetto che pone l’incenerimento all’ultimo posto nella gestione dei rifiuti, come stabilito dalla legge italiana ed europea.
Il motivo che mi ha spinto a fare ciò è il potenziamento di un inceneritore che dista 2,5 Km dalla spiaggia di Riccione dove abito.
Mi risulta che le tecnologie per selezionare e recuperare materia, all’estero, sono operative da almeno 15 anni ma ormai sono diffuse da diversi anni anche sul territorio nazionale.
Di conseguenza, la legislazione italiana ed europea in materia di rifiuti dovrebbero essere applicate correttamente, lasciando l’incenerimento come ultima soluzione.
La gerarchia prevista dal Dlgs. n. 152/2006 (artt. 179 e 181) e dalla Direttiva 98/2008 del Parlamento Europeo stabilisce un «ordine di priorità» nella quale il riciclaggio dovrebbe essere preferito alla valorizzazione energetica dei rifiuti, in quanto rappresenta la migliore opzione ecologica.
Ora, nella Provincia di Rimini non manca un inceneritore ma mancano quelle tecnologie che selezionano i rifiuti mediante lettori ottici che lavorano nell’infrarosso per avviarli poi al riciclaggio. Abbiamo un impianto di selezione del secco (AKRON) obsoleto e inefficiente ma nessuno si è preoccupato di ristrutturarlo prima di progettare il potenziamento dell’inceneritore, e mancano gli altri impianti citati nel video. Questi impianti, sotto il profilo economico, hanno il vantaggio di non fagocitare denaro pubblico come fanno gli inceneritori, ma al contrario si autosostengono producendo reddito. Dovrebbe essere chiaro, dunque, che in Provincia di Rimini, come in Italia, il problema non può più essere posto in termini di ricerca di tecnologie d’incenerimento sicure e di danaro pubblico speso per indagini epidemiologiche sulle popolazioni esposte agli inceneritori, ma di rispetto della GERARCHIA prevista dalla legislazione vigente, e di ricerca di soluzioni tecniche vantaggiose sul piano economico ed ambientale per la comunità intera e non solo per i gestori di inceneritori. A queste regole di buongoverno va aggiunto il rispetto del diritto dei cittadini residenti a determinare certe scelte quando queste hanno delle ricadute sull’ambiente e sulla loro salute (Convenzione di Aharus). Le chiedo perciò di adoperarsi con chi di dovere perché sia sospeso il potenziamento dell’inceneritore di Raibano in provincia di Rimini, dal momento che l’ autorizzazione rilasciata dalla Provincia è il risultato di scelte politiche che non rispettano le leggi nazionali ed europee vigenti.

Con la fiducia di essere ascoltata porgo cordiali saluti

Margherita Bologna, rappresentante di Riccione per l’energia pulita

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