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IMU, ritocchi possibili fino a settembre. Spese: il modello tchoukball

di Redazione   
Tempo di lettura 4 min
Mar 8 Mag 2012 13:53 ~ ultimo agg. 15 Mag 16:25
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Un’estate con l’incubo IMU
Un giro complesso di trasferimenti, cifre e previsioni che si rincorrono senza mai arrivare a un punto fermo. Fatto sta che ci sono 16 milioni di euro di differenza tra le stime del Ministero e quelle del Comune di Rimini che potrebbero rendere necessaria dopo l’estate un’ulteriore rimodulazione dell’IMU. I comuni hanno infatti facoltà di farlo fino al 30 settembre. Un’eventualità che l’Amministrazione Comunale auspica di evitare, raggiungendo il gettito con le aliquote già stimate (si parla di 33-34 milioni). Ma da mettere comunque in cantiere visto che rispetto alla prima presentazione delle linee di bilancio a incertezza si aggiunge incertezza. Il Ministero infatti confronterà gli introiti della prima rata con le proprie stime solo a luglio. Difficile agire in un simile contesto, ha ribadito in Commissione l’assessore Brasini, citando un articolo del Sole 24 Ore di oggi che titola: “Il fondo di riequilibrio incerto fino al 2013”.
Caso esemplare: il 19 aprile la Giunta ha approvato le linee guida, il 20 il Ministero ha pubblicato le stime delle assegnazioni provvisorie, 9.400.000 rispetto ai 25 milioni stimati dal Comune. L’amministrazione si è impegnata ad approvare il Bilancio comunque entro giugno. Nello stesso mese andrà pagata la prima rata dell’IMU, ma sulle aliquote base.

Brasini: fiduciosi, ma è morte del federalismo
“Quest’anno con le difficoltà che ha avuto il Governo a comunicare i dati sui trasferimenti, quest’anno le linee guida hanno avuto un’approvazione molto ritardata e con dati preoccupanti per il nostro Comune: si parla di un taglio dei trasferimenti di 16 milioni di euro – commenta l’assessore al bilancio Gianluca Brasiniin sostanza in Ministero ci ha comunicato che al 30 settembre sarà possibile rimodulare le aliquote IMU. Noi non vorremmo chiaramente farlo perché crediamo fortemente che l’autonomia del Comune di Rimini in termini di IMU possa essere più che sufficiente. E’ la morte del federalismo, nel senso che lo stato ci preleva metà di un’imposta che i cittadini pagano al Comune e che si chiama municipale ma non andrebbe chiamata in questo modo. Speriamo, come stanno chiedendo l’ANCI e i sindaci di alcune grosse città, che ai comuni possa essere lasciata l’autonomia anche regolamentare sull’IMU”.

Leve fiscali, poche le alternative
Mentre lo Stato esige, il Comune cerca di porre rimedi. Ad esempio, ricorda Brasini, assumendo a bilancio il taglio di 1,7 milioni dalla Regione sul welfare. O incassando 2,7 milioni in meno sui terreni ex fabbricabili che oggi, ancora in assenza dei nuovi strumenti urbanistici, perdono in valore venale e quindi possono essere oggetto di agevolazioni rimodulando la base imponibile dell’imposta. Un modo, spiega l’assessore, anche per andare incontro al mercato immobiliare in crisi. Le case invendute invece valgono per legge come seconda casa.
Si continua a lavorare anche alla riduzione delle spese. Anche perché di alternative ce ne sono poche: si potrebbero mettere nella parte corrente gli oneri di urbanizzazione, “ma noi vogliamo assolutamente evitarlo, perché ci penalizzerebbe con il patto di stabilità”, spiega Brasini.

Tagli: il caso Itinera e il modello tchoukball
Per le partecipate Brasini cita il caso di Itinera, già sforbiciata: su una società piccola è più facile intervenire, spiega, meno su altre.
E poi stop ai contributi a pioggia per eventi dal ritorno poco significativo: come i campionati nazionali di ping pong dello scorso anno, 100.000 € per neanche quaranta presenze turistiche. Esempio virtuoso, invece, il tchoukball di Viserba. Costo zero per l’Amministrazione, perché finanziato dall’Unione di Costa che ne ha riconosciuto la valenza, per 1.300 presenze in 17 alberghi.

La commissione, con 8 voti favorevoli e 4 contrari (5 Stelle e e PDL) ha approvato le linee che ora saranno discusse in Consiglio Comunale giovedì.

(Newsrimini.it)
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Mattia Morolli, consigliere del PD, trasmette la sintesi del suo intervenyo:

“Equità contro i distrastri di chi precedentemente governato.
Un bilancio complesso, quello del Comune di Rimini, che vede l’impegno a realizzare opere come il Teatro Galli e che – unico Comune in Italia con Roma e Torino – chiude un ciclo di grandi opere ( Fiera, Pala Congressi) che nessun Comune di media dimensione ha realizzato altrettanto in Italia.
Non c’è nessuna volontà vessatoria nel mettere l’Imu, ma anzi questo bilancio segue la linea politica dell’equità sociale e del mantenimento dei servizi.
Alla luce dei disastri lasciati da chi ha governato precedentemente l’amministrazione ha saputo operare in un contesto difficile garantendo la tenuta sociale”

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