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90 milioni tra imu e tari

Giorgetti lancia "ente" per riscuotere tasse locali. Magrini: mano sui bilanci?

In foto: Juri Magrini
Juri Magrini
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Gio 10 Lug 2025 12:49 ~ ultimo agg. 12:59
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Campeggia sui quotidiani nazionali la proposta lanciata dal Ministro Giancarlo Giorgetti: la creazione di un organismo dedicato alla riscossione dei tributi locali, un nuovo ente o una sezione apposita dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione per l’esazione dei tributi locali. Secondo il Ministro dell’Economia servirebbe per garantire maggiore efficienze perchè, “c’è un problema - dice - di incapacità dei Comuni di gestirsi la riscossione in casa loro”.

Parole che non convincono l'assessore al Bilancio del Comune di Rimini Juri Magrini: "le parole si Giorgetti - scrive - sembrano invece nascondere un obiettivo ben diverso: mettere le mani sui bilanci comunali, in un momento in cui il Governo è in evidente difficoltà sul fronte delle finanze pubbliche – basti pensare alla recente impennata delle spese per il riarmo – e appare pronto a pescare dalle casse degli enti locali per riequilibrare quelle centrali, forse annaspanti per via anche dei tanti condoni fiscali".

Magrini presenta il caso di Rimini che può contare tra IMU e TARI di oltre 90milioni di euro. "Qui utilizziamo con attenzione e responsabilità i 45,5 milioni di euro derivanti dall’IMU, destinandoli a opere pubbliche, interventi sulle infrastrutture e servizi alla collettività. Investimenti concreti, che migliorano il territorio e rispondono ai bisogni reali della cittadinanza. Ma cosa accadrà se la riscossione verrà centralizzata? Chi garantirà che queste risorse rimangano nei bilanci comunali e non si disperdano in un mare di burocrazia o, peggio, vengano dirottate altrove? E, in uno scenario estremo, chi potrà assicurare che non finiscano per alimentare spese militari o logiche clientelari sempre meno nascoste? E che dire degli altri 45 milioni di euro della TARI? Se la loro riscossione passerà sotto il controllo di un ente centrale, quali garanzie avremo che continueranno a finanziare la pulizia, il decoro urbano e i servizi ambientali della città? Con 105 Comuni già in dissesto finanziario, 266 in pre-dissesto e 123 in difficoltà strutturali, la soluzione non può essere quella di impoverire ulteriormente i territori".

La controproposta: "Serve invece un piano di rafforzamento dei sistemi informatici condivisi e una vera semplificazione delle procedure. Solo così si potrà parlare di efficienza, evitando che la centralizzazione diventi il pretesto per colonizzare i bilanci comunali e sacrificare l’autonomia degli enti locali sull’altare di un’efficienza tutta da dimostrare".

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