Fu accusato di aver palpeggiato una bimba al supermercato, chiesto il processo per il vigilantes


Il 18 luglio scorso era stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale aggravata ai danni di una bambina di 8 anni. Lui, un addetto alla sicurezza di un supermercato di Rimini, difeso dall’avvocato Gianmaria Gasperoni, si trova ancora in carcere. Da Rimini è stato trasferito a Pesaro e, nei prossimi mesi, dovrà affrontare il processo. Il pubblico ministero Davide Ercolani ha richiesto il giudizio immediato. Ad aprile è stata fissata l’udienza davanti al gup di Rimini per valutare l’ammissibilità del rito abbreviato, scelto dal suo difensore. L’uomo, un 52enne senza legami affettivi, in sede di interrogatorio aveva sostanzialmente ammesso i palpeggiamenti dicendo di non capacitarsi di aver compiuto un simile gesto e spiegando di essere “tornato in sé” pochi secondi dopo. Ad incastrarlo c’erano le immagini a circuito chiuso del supermercato che hanno immortalato la scena.
La bambina di 8 anni si trovava all’interno del supermercato di Rimini insieme alla sorella maggiore e alla madre. La minorenne, secondo quanto ricostruito dai carabinieri di Rimini, verso le 19.20 si sarebbe allontanata un attimo per recarsi davanti agli scaffali dei giochi e delle scarpe. E’ lì che il vigilantes l’aveva avvicinata mettendole una mano sulla spalla. Poi, dopo essersi guardato attorno con circospezione, le aveva palpeggiato per due volte le parti intime sopra i pantaloncini. Un gesto ripreso dalle telecamere.
La vittima aveva riferito l’accaduto alla madre e alla sorella maggiore circa un’ora dopo, mentre si trovavano in un bar: “Mi ha toccato quello della vigilanza”, aveva ripetuto insistentemente la bimba. Erano stati i carabinieri a raccogliere la denuncia formalizzata dalla madre e recarsi al supermercato per identificare l’addetto alla sicurezza. Che sul momento si era discolpato spiegando di aver solo tolto dalle mani della bambina un paio di scarpe che aveva preso da un grosso cesto e di averle inavvertitamente strisciato una mano sul davanti.
Il magistrato di turno, Davide Ercolani, aveva disposto l’immediata acquisizione dei filmati a circuito chiuso del supermercato e, successivamente, l’audizione protetta della minore, avvenuta alla presenza di una psicologa esperta dell’età evolutiva. Davanti alla professionista la bambina aveva riconfermato senza tentennamenti le accuse nei confronti del 52enne, che era stato arrestato e trasferito nel carcere riminese dei Casetti.