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sarà alla festa della piadina

Frida, la cuoca bellarigeana famosa sul web: le azdore ormai non esistono più

In foto: Frida Vasini
Frida Vasini
di Redazione   
Tempo di lettura 3 min
Mer 3 Set 2025 11:51 ~ ultimo agg. 4 Set 02:02
Tempo di lettura 3 min

E' una sorta di cantastorie con la parananza. Frida Vasini, l'azdora bellarigeana più famosa del web, in attesa di partecipare con uno show cooking alla Festa della Piadina di Bellaria-Igea Marina, il 13 e 14 settembre, riflette su come è cambiata la figura femminile in Romagna. "Oggi trovare una vera azdora - dice un po' sconsolata - è diventato quasi impossibile. Ma senza di loro, senza quelle donne capaci di tenere insieme memoria, identità e futuro, la Romagna rischia di perdere la sua anima più autentica". Frida Vasini, 10mila follower sul web, mamma igeana e padre bellariese, tiene a ribadire che non è soltanto una cuoca. La sua cucina, sublime anche nelle imperfezioni, è tutt'altro che un semplice esercizio di stile. E' un racconto. "La Romagna, quella che negli anni Sessanta si è inventata il cosiddetto turismo di massa, si fonda sulle idee di grandi uomini. Ma senza la concretezza e il pragmatismo di grandi donne forse sarebbe rimasta al palo",

"La cucina - aggiunge - per me è un mezzo, un altro modo per raccontare questa terra e da dove veniamo, il valore delle nostre mamme e come le donne hanno contribuito a rendere grande la Romagna. L'azdora è il ministro degli Interni ma soprattutto il ministro delle Finanze di una casa. Anche se il capofamiglia ufficialmente resta l'uomo, e per questo a lui spetta l'ultima parola, nella pratica dirige l'azdora. La Romagna è una terra matriarcale, non femminista come lo intendiamo adesso". Un concetto che oggi, lo sa bene, rischia di far discutere. "Eppure una volta la famiglia funzionava così, anche perché i ruoli erano ben definiti e le donne avevano dei valori importanti", continua Frida. "Ma tutto questo ha delle radici storiche: qui nel primo dopoguerra c'era la fame, quella vera, e le azdore hanno dovuto fare di necessità virtu, sono cresciute forti perchè avevano come unico obiettivo il benessere della propria famiglia. Quel benessere che poi hanno realizzato con il boom economico negli anni Sessanta e la costruzione, dal nulla, dei primi alberghi. E se gli albergatori – come diceva don Giuseppe – negli anni Settanta avevano tutti l'amante era perchè le donne romagnole – disilluse, forti e indipendenti – glielo permettevano", sorride Frida, ricordando l'omelia dello storico parrocco di Bellaria, Don Giuseppe Canini, che denunciò il "vizietto" locale durante una storica messa di Natale.

"Conquistare il cuore di un'azdora è quasi impossibile. Qui anche la morale religiosa – prosegue - ha sempre avuto poca influenza, la Romagna è una terra in cui sacro e profano si fondono. E le donne nascono forti, libere (anche dall'influenza della Chiesa), autonome. In famiglie dove il marito resta il capo, ma il vero potere è quello della donna". Secondo Frida è anche grazie alle azdore se i figli maschi, coccolati, quasi venerati, poterono permettersi il lusso di fare i "vitelloni", scorrazzando in moto per la costa con la paghetta delle mamme. 

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