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Fiamme a senzatetto: continuano ad arrivare commenti

di Redazione   
Tempo di lettura 6 min
Mer 12 Nov 2008 17:18 ~ ultimo agg. 12 Mag 18:02
Tempo di lettura 6 min

L’intervento di Elisa Marchioni, parlamentare riminese del PD.

Un singolo caso di cronaca non fa di Rimini una città insicura. Ma anche un singolo caso non va ignorato. Questa notte, delle mani hanno
preso del liquido infiammabile, hanno preparato una bottiglia, l’hanno versata su un uomo addormentato e hanno acceso il fuoco. Per
bruciarlo. C’è un motivo? non trovo che nessun motivo possa giustificare la decisione di infliggere dolore in un modo così atroce.
Una sequenza di lucida crudeltà che fa paura. Non sappiamo chi, né perché. Ma dobbiamo chiederci se ci sia un nesso con il pensiero
sempre più diffuso che fa di chi è per strada, povero, diverso dai canoni di normalità cui siamo abituati un nemico, un rischio per la
sicurezza, un disturbo per la quiete e il decoro delle città. L’uomo che è stato bruciato vivo non è un cittadino modello. Non lavora, non
è simpatico, vive su una panchina, non ha il gusto del bello e della pulizia. Non sappiamo cosa si agiti nella sua mente. E’ uno degli
anelli deboli di questa società. Non è aggressivo, non fa del male, ma non è certo un esempio da portare ai giovani. Nessuno ha saputo
aiutarlo, perché non è in grado di accettare aiuto, nè dalla Capanna di Betlemme, né dalla Caritas, né da chi ha tentato di offrirgli
alternative alla vita di strada. Eppure, questo fa di lui e della sua follia un materiale di scarto di cui liberarsi, su cui si può
infierire? Dobbiamo capire cosa possa aver giustificato l’idea di questo gesto inconsulto e ponderatissimo, in chi ha preparato quella
bottiglia di fuoco. Per isolare chi con Rimini, la nostra cultura, la nostra cultura e capacità di solidarietà, di coesione, di accoglienza
non ha nulla a che spartire.
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Oggi dal Presidente del Gruppo Pd in Regione Emilia-Romagna Marco Monari, ha presentato una Risoluzione firmata da tutti i Consiglieri del Partito Democratico ma condivisa anche dalla minoranza in Assemblea regionale.
Recita la risoluzione: «Ferma condanna per il barbaro gesto compiuto a Rimini, dove un senzatetto è stato bruciato, sdegno per quanto avvenuto, così come già espresso dalle Istituzioni e da tutta la comunità riminese e da quella regionale, ma anche l’auspicio che al più presto siano individuati gli autori esprimendo al contempo massima fiducia nell’operato delle forze dell’ordine.
«Davanti ad episodi come questo c’è bisogno di riaffermare con forza i valori dell’accoglienza e dell’integrazione. La Regione Emilia-Romagna nel suo Statuto riconosce pari dignità sociale alle persone, senza alcuna discriminazione per ragioni di genere, di condizioni economiche, sociali, personali, di età, di etnia, di cultura, di religione, di opinioni politiche. L’educazione alla pace, alla legalità e nel rifiuto della violenza, anche tra pari, è una specifica forma di prevenzione e promuove uno stile di convivenza improntato al rispetto dei valori costituzionali e dei doveri di solidarietà sociale».
«Anche nella recente legge regionale 14/2008 sulle giovani generazioni è stata ribadita l’importanza di favorire le occasioni di dialogo interculturale – continua la Risoluzione – per sostenere la coesione e la crescita delle comunità e considera lo scambio che ne deriva un’opportunità e una risorsa per affrontare le sfide del futuro e per la costruzione di una identità europea».
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Il comunicato della CGIL di Rimini:

Aggressione al senzatetto. La CGIL contro ogni forma di violenza

Il clamore suscitato dall’aggressione al cittadino riminese senzatetto e le espressioni di solidarietà che sono venute, sia da semplici cittadini che quest’uomo avevano imparato a conoscere “in strada”, dove viveva, sia da esponenti delle istituzioni e dei partiti, fino a rimbalzare sui banchi del Parlamento, fa ben sperare sulla capacità di reazione alla violenza che ancora riusciamo ad esprimere.

La vittima in questo caso è un uomo inerme a cui va tutta la nostra solidarietà e l’augurio che possa riprendersi al più presto dalle ferite che i suoi torturatori gli hanno inferto.

Scoprire chi è o chi sono gli autori di questa atrocità sarà importante non solo per rendere giustizia alla vittima, ma anche per capire in quale ambito è maturata. Ciò che è accaduto lascia increduli e sconcertati. Si vorrebbe che fosse un fatto unico, una follia che non appartiene alla città. Quasi un tentativo di esorcizzare quel clima di violenza, piccola o grande, con cui purtroppo ci troviamo a fare i conti quotidianamente. Mentre al senzatetto veniva appiccato il fuoco, solo per citare un caso, una ragazza subiva una violenza sessuale nei pressi della Stazione di Rimini, e la cronaca è carica di quotidiani episodi di violenza.

C’è chi opera per esasperare gli animi, per coltivare l’egoismo, la paura e l’aggressione nei confronti del diverso, il razzismo e la xenofobia, fenomeni che non fanno che alimentare il malessere sociale diffuso che ha radici profonde, umane, politiche ed economiche e va adeguatamente affrontato.

L’invito, che come CGIL intendiamo rivolgere alla città, è quello di non pensare che certi avvenimenti, magari più spregevoli di altri, non ci appartengano, e a non sottovalutare tanti gravi segnali di allarme, dalle violenze familiari, a quelle negli stadi, alle risse tra automobilisti, al bullismo giovanile… Le istituzioni, dagli amministratori, alla scuola, alle forze dell’ordine, possono e devono intervenire per costruire azioni positive all’insegna della tolleranza e della solidarietà. Con questo spirito invitiamo i lavoratori e i pensionati a partecipare alle iniziative che verranno organizzate contro ogni forma di violenza.

Segreteria CGIL Rimini

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L’intervento di Giorgio Giovagnoli, presidente del Consiglio Comunale di Rimini:

Ciò che di orribile c’è nell’atto disumano compiuto nei confronti di Andrea Severi, da parte di uomini, che hanno perso il rispetto per un proprio simile, trasformandosi al pari di belve feroci, non è solo la premeditazione di volerlo uccidere bruciandolo, come se si volesse “purificare” quel luogo da una presenza indesiderata , ma è l’atto di viltà (perchè vili sono gli esecutori di questa barbarie) compiuto contro un essere umano solo, indifeso, innocuo, nell’atto più passivo che è quello del sonno.

Ognuno di noi vorrebbe che questi atti disumani non accadessero mai, soprattutto nella città in cui viviamo, perchè siamo convinti che questa nostra collettività abbia messo in atto tutti gli strumenti e gli antidoti contro la violenza, l’odio e l’intolleranza verso coloro che sono percepiti come diversi.

Proprio perchè dobbiamo essere convinti che questo orrore non appartiene alla cultura e alla civiltà di questa città, non possiamo restare indifferenti a quanto è successo e tutti abbiamo il dovere di far sì che Rimini intera risponda con fermezza alla violenza inaudita perpetrata nei confronti del signor Andrea Severi al quale personalmente esprimo la totale solidarietà con la speranza che, in libertà e nel rispetto da parte tutti, possa tornare a sedersi e sognare sulla quella panchina della Colonnella.

Giorgio Giovagnoli

Presidente del Consiglio Comunale di Rimini

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